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Pubblicata il 06/09/2012
Spaccato da nubi il pomeriggio
si lagna in canti d'uccelli.
Il muro già grigio dalla nascita
s'oscura alla pioggia tacita
e tutto è un silenziarsi al muoversi
in fili di prato cinti di morte.

La chiocciola raschia la roccia
sudata di pianto salato.
Cieche sbuffate d'un vento vegliardo
brandellano foglie passite
e già tutto si macera di sguardo,
così rapito così spaventato.

Il fico dell'orto accoglie la calma
che resta al passare del bagno.
Ed ancora sotto il turbinare delle nubi
fra rami di vita fuggita lo sguardo si perde,
assorto in quell'immenso tacere
al nascere della prematura tragedia.

A.G.
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