come se fosse troppo tardi, come se una volta innescata, una spirale debba per forza fare il suo corso...Immensamente triste, quel ricordo della casetta di marzapane, come di un innocenza perduta, è struggente, ma ci sono "quegli occhi cinesi, capaci di ingoiare tutti i tuoni", è forse la speranza di un cambiamento di coscienza, di un mutamento risolutivo?
Bella, sofferta, intensa...
quelle parole d'amianto... le sento graffiare l'anima...
ottima rich!
L.
Mi è molto piaciuta. La trovo "tosta"..una poesia "con le pall" se mi passi l'espressione aulica!
Ciao
S.
a me sembrava d'abbandono, la vanità che non afferra più niente, ma se c'è dentro un po' di quel che dici mi piace! grazie S. da rich.
gli occhi cinesi sono quelli di chi vuole andare avanti senza cambiare, allora si sprofonda in una specie di malinconia retroattiva dove ci si può solo spogliare dei bei vestiti e cercare nel sonno la vita che non c'è. gazie artie, rich.
parole d'amianto..ignifugo e tossico.
dirle è rischioso, ancora di più tenersele dentro.
In ogni caso meglio dirle secondo me, faranno male ma tenersele dentro è peggio.......
non è più la casetta di marzapane, non è più la casetta delle favole, dei due cuori e una capanna...si cresce, si cambia ma anche una banalissima casa di cemento potrà ancora conservare il suo angolino di marzapane se quelli che la abitano nutrono ancora un sentimento profondo, e stima e fiducia reciproca.
certo è difficile.....ma tacere genera rancori, ci si allontana sempre più....a che serve una casa di marzapane e poi viverci male, fingere che tutto va bene e invece desiderare il buio?...
bella, molto coinvolgente!
baci
eos
Poeticamente superba.
Bella la tua Vanità
titolo narcisistico
molto complesso
ma esauriente nella stesura
di poetica lettura.
Piaciutissima
Pat
il labirinto, già, soffro di claustrofobia poetica, un saluto internazionale da rich.
wow, merci Pat, vanià come vanità delle cose ma anche come illusione d'essere amati, rich.
il fatto è che se si tira fuori le parole di fraternità si viene rimproverati di farlo, ognuno ha un ruolo ecc. mah, tutto è vanitoso e vano. bisognerebbe emigrare ma dove? fiori d'estate, rich.
ho letto alcune mie ad alta voce in un piccolo contesto pubblico, ritrovarsi è il verbo giusto quando si sentono dentro, grazie da rich.
intuizione di qualcosa che preeesiste e ci sopravvive, forse questo è poesia. grazie Alessia, rich.
E' la tua poesia Rich
porta la tua firma,
fascinosa come sempre.
Tanti baci.
Marion
Alle volte mi trovo spiazzato a commentare le tue poesie rich. A parte che contengono significati molteplici, ad ogni lettura vedo cose diverse, poi io sono lento di comprendonio e a certe cose non ci arrivo subito. Entrare nella tua testa non posso, d'altra parte è giusto che ognuno interpreti in base a quello che riceve. Scusami tanto, ma, mi ripeto, ho un vocabolario limitato e "sento" ma mi riesce difficile scrivere le mie sensazioni, faccio una gran fatica.
Le parole d'amianto, gli occhi cinesi... la stanza...
La casetta di marzapane già è più facile per me...
quell'immenso buio mi atterrisce un po'. Non ho paura del buio, ma questo tuo è qualcosa dei diverso.
Con affetto fabio
sei gentilissima, grazie. il fascino magari, è la cosa a cui tengo di più ma è un po' ridicolo lo so, fa tanto vecchio attore del tempo che fu, rich.
gran bel commento. è il buio che mi desidera, non io, sento così, ed è tutta un'attesa e un inganno d'attesa. vanità delle cose e vanità della persona sembrano insieme, tutto fugge e non torna. coincide anche con il fatto che ho un po' di febbre e detesto non riprendermi al volo. ricambio, rich.