Ti ho chiesto scusa tante volte ,
con gli occhi umidi
ti ho chiesto scusa.
Con labbra tremanti
ti ho implorato di dimenticare.
Di notte con le mani aperte
ti ho pregato di volermi amare.
Mentre tu leggevi il tuo giornale
io ti porgevo il caffè
e con la mente ti chiedevo scusa.
Non volevo disturbare
la tua attenta lettura.

Una sera mi hai detto con lentezza
che non potevi più accettare
il colore tedioso del mio pianto,
la dolenza del tuo cuore deriso
ed il fragore del tuo sogno infranto.
E mi hai lasciato sola.

Ora sono qui nella cucina buia
a domandarmi in quale istante
potrò mai condonare la mia disubbidiente
e ribelle trasgressione.
Se perdonandomi davvero riuscirò
a sorridere del mio passato grave
anche tu allora avrai imparato
a guardarmi dentro agli occhi
senza più essere malato.