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Pubblicata il 05/06/2012
All'ombra dell'orgoglio più livido
stanno le nostre passioni

ciechi e stolti
assistiamo al trionfo dell'angoscia
dove avelli di lava nera
riflettono la nostra immagine
per l'antica memoria degli dèi.

(Capiat qui capere potest)
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Di particolare intensità.
Appare come un dipinto della natura dell'uomo di oggi.

Persi nelle nostre vanità e passioni che possano soddisfarle.
Le frustrazioni di non poterci mai contentare
e intanto proseguiamo convinti che tutto ci sia dovuto
e che niente dobbiamo dare.

Questo è ciò che posso desumere dal testo fino agli "avelli di lava nera".
Mi lasciano un senso d'incertezza i versi finali.

Apparentemente sembrano denunciare
l'allontanamento di molti dalla fede comune
che pare più fragile rispetto a quella degli antichi.
Se c'è altro sotto non riesco bene a decifrarlo.
Non so se ho compreso, o se ho compreso in errato modo, ho dato quello che è un mio ragionamento e una mia interpretazione personale.

Concludo complimentandomi per la forza di questa poesia.
Ciao Romeo,
spero m'aggiornerai su questa poesia,
Andrea.

il 05/06/2012 alle 21:11