ok...analizziamo: il pensiero sottile dell'ispirazione giunge, per meglio dire sgozza (a tradimento) la noia dell'eremita, ma bello questo traslato del poeta!!! "Assalta" in un momento di relax, d'estate, quando la guerra è lontana e le armi riposte e forse è il periodo degli amori. Inevitabile il giudizio, per chi si espone e non sempre l'occhio di chi vede, vede l'essenza, l'anima (anche quando c'è). In fondo, non si chiede molto, la comprensione, empatia, una canzone. Ed è proprio vero, "pochi lo sai sono come noi" è il tema ricorrente dei poeti alienati estraniati dal mondo, forse anche allontanati (Aristolete). Per questo alla fine non rimane molto da dare, come a una donna (mia umile troia lo trovo bellissimo, alla fine, così vivo...), si può condividere solo la materialità ma non il vino dell'eucarestia (lo spirituale dono) e forse è meglio non prendersi troppo sul serio...
scusa, ovviamente era Platone. Ah...aspetto almeno un grazie per questa bella filippica.
Sono decisamente stupito! Se potessi averti di fronte e spiegarti da dove deriva ogni singola frase ci faremmo grasse risate! La tua interpretazione è entusiasmante! Tuttavia ogni elemento della poesia è reale e materiale, un'umile troia, un amico stressato, litri di vino non certo benedetti da un prete ma comunque ben accolti da un fegato, quello si, alienato. Il flusso di pensieri è casuale e volontariamente caotico e tuttavia ogni elemento rientra inatteso nella tua interpretazione, seppure traslato dal suo contesto... è così che tutto rientra in nuove forme e probabilità, d'altronde viviamo nella relatività e nell'indeterminazione.
Grazie!
a proposito di analisi e le transiminasi come stanno?????salutoni e visto che sono ancora in tempo un felice anno