PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/09/2011
Disperate stelle... negli occhi raccolgo una vita che ieri m'illuse, brutto cielo stasera, l'ultima donna ha svoltato l'angolo della memoria; nel camino un brivido di fuoco, scintille nostalgiche di suoni, biliardo, cavalli, puttane e risa sguaiate per non pensare a chi tormentava il mio dentro fino a strapparmi il cuore. Sciagurati anni passati a scivolare sopra i tormenti di una vita appena accennata, nato ariete ogni muro è stato buono per prendere a testate, quando l'ho fatto per amore non ho nascosto la poesia che intanto mi fregava, illudendo giorni di un domani migliore. Non ho mai imparato a volare seppure ho amato fino allo sfinimento, continuo a correre sull'autostrada del batticuore ed ad ogni autogrill mi fermo, sorrido e vado via. Odio l'ignoranza perpetua del solo apparire, avrei voglia di offendere chi mi ha tradito e non ha mai capito, cerco qualcosa negli occhi di chi mi passa accanto, se ancora una donna avesse la voglia di passarmi accanto. Sopra la testa il pensiero della fragilità, maledetto tempo dell'amore, oggi mi sorprendo d'impazzire ancora. Rimugino le parole per verniciarle a nuovo, non voglio più niente e il camino, stasera, mi basta come compagnia. Nella nebbia dei pensieri un'immagine nitida si staglia, dimenticare è una forza che non conosco, scrivo veloce un'altra poesia forse scrivo mi manchi, si, ma che importa? Prendo il foglio, lo accartoccio passandolo sopra la legna nel camino, lo vedo ardere e nel mentre mi accendo una sigaretta. La notte è buona per bruciare. Disperate stelle... dentro al mio cuore persiste la bugia di vivere senza sapere come e quando, immagino un futuro come lo sono stati i miei giorni, cattivi, rivedo la pista delle stelle, forme di luce nel buio disperato. Essere malgrado, m'assale la voglia di bruciare in questo camino tutte le speranze del domani migliore, speranze piccole, non hanno mai fatto rumore, non hanno mai avuto un giorno propizio nella disperazione degli anni e dei sogni, nel cavalcare il cielo illuminato da stelle disperate e sole. Come lo siamo tutti noi, falsari arroganti del tempo dell'amore fino a quando l'ultima stella ti stringe la mano e va via, lasciando che il buio nasconda la fine.
Marco Vannucci
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