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Pubblicata il 05/04/2011
E' un anno di parole che non scrivo
e non c'è incuria o disamore, credi,
se ho lavato la matassa dei pensieri
e l'ho stesa al silenzio ad asciugare.
Non è cambiato molto, da quel giorno.
Cado ancora e come allora
mi sbuccio le ginocchia
ma non piango più, purtroppo
e questo è male, perché il pianto cura,
è pioggia che consola, il pianto.
Io lo sapevo fare e mi piaceva
il sale a fior di labbra
e il respiro che risale da un singhiozzo.
C'è ancora il segno delle tue mani
che mi fanno da bracciali
di quando giravamo forte in tondo
e il rumore sempre uguale della moneta
in fondo al pozzo dei desideri e del disincanto
di un ritorneremo, un giorno,
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Una bella introspezione, molto intensa e mi piace.
E' stata una bella lettura, brava e son lieta di rileggerti...
Ciao,
helan

il 05/04/2011 alle 21:00

bello leggrti, veramente..ninetta.

il 05/04/2011 alle 21:34

Non mi ricordo di te, ma questo poco importa.
Perché molto bello è stato scoprirti...
A rileggerti in futuro con piacere; nel frattempo vado a cercarti nel passato.
Un saluto,
Pau

il 05/04/2011 alle 21:58

bentornata lachic, rich.

il 05/04/2011 alle 23:47