PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/02/2011
Quando canta il rame i muri
si stanno zitti; tremano l'inquietudine
di un viaggio. La stessa inquietudine
che lavora piano il cuore da molto tempo
con pazienza da vasaio. Eppure
da quei vetri opachi e sporchi
di bestemmie la luce entra lo stesso
e a volte ti si ficca tra la lima e la mano
come un uccello ubriaco, arroventando
così tanto i sogni che vorresti
cacciarli fuori dalla gola sul pavimento.
Ma è un momento:
con la sua bocca che sa di ferro
e tabacco ecco la sera.

A lasciarsi chiavare
dolcemente.
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Molto bella.

il 01/02/2011 alle 18:36
dck

uh!
ma davvero adesso è lecito scrivere la parola 'dolcemente'

P.S.
Hey boy, Tu scrivi troppo poco, abbandona la pigrizia e deliziaci di più

il 01/02/2011 alle 20:30

Quoto, dck ha ragione.
Strepitosa, letta più volte e poi ancora.
Alessia

il 02/02/2011 alle 00:06

non sei male come scrivitore.

il 07/02/2011 alle 12:45