Le montagne
ai piedi dei laghi
o in ginocchio sui mari
si rispecchiano a volte
svettanti sugli oceani
attraversate da intemperie
poco ossigenate
e da qualche incauto umanoide
che vuole scalarle
un atto di libidine
inconscio, direbbe Freud.
Non puoi scoparti le montagne
gringo
per quanto impolverate di neve
e rimasugli di roccia frantumata
plurimillenaria
e magari tirarle a cera
così carine appaiono
ai pigri turisti
pronti a mollarti l’obolo.
Un sacco di animali
si sentono a casa loro
tra questi picchi impervi
mentre qualche umanoide
ci lascia le penne
tra l’indifferenza dell’aquila
l’accortezza della martora
lo stambecco spicca il balzo
e si dilegua.
E ciclamini maliziosi celano
le loro belle patate
nel grasso umidore della terra.