PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 31/08/2001
Mi raggiungono,
nei sogni, i tuoi occhi meravigliosi,
che posavano lo sguardo su di me, quando intenta osservavi e
sorridevi alle acrobazie degli ippopotami,
ed avvertivo il divertimento e la passione nel vedere i tuoi uomini
intenti nella loro caccia.
Mi raggiunge ancora quell’alito di vento che si alzava dal sacro fiume
e colpiva le mie narici inebriandole della tua essenza.
Mi raggiungono ancora le preoccupazioni che mi assalivano
nella preparazioni di unguenti per la tua delicata e soffice pelle,
o l’arte più sopraffina per adornare i tuoi lunghi e corvini capelli.
Lo stato di eterna malformazione non mi nega, tuttavia, di bramare il tuo
regale corpo e di sognare una carezza dalle tue maestrali mani.
E rimango silenzioso nei miei pensieri assorto a contemplare le stelle
cercando di carpirne i loro segreti,
per poi svelarti la loro creanza, la loro lucentezza,
e non c’è niente di più amorevole che gustare in silenzio le melodie
che le mie mani hanno composto per allietare le tue giornate.
Sono e rimarrò un sognatore e amante non corrisposto,
sono e rimarrò nell’ombra di un tuo sguardo,
che se pur piccolo saprà darmi la gioia di aver avuto una ragione di vita.
Sono e rimarrò costretto a celare i miei sentimenti,
a chiudere gli occhi quando scorgerò la tua luce,
a soffocare il mio delicato e sofferente cuore
quando avrò la tua aria per respirare,
a soffocare e bruciare in cuore le tue parole che risuonano a melodia.
Mai più grande gioia potrà darmi l’essere al fianco tuo nei lunghi viaggi eterei.
Nessun possedimento, nessun gioiello e nessuna pietra preziosa,
potrà prendere le tue sembianze.
E quando allora ti appresterai a salire sulla barca celestiale,
per compiere l’ultimo viaggio e raggiungere le anime in cielo,
anche allora sarò al tuo fianco,
dopo che le mie esperte mani avranno miscelato gli oli
che più daranno splendore al tuo corpo,
dopo che i miei arcani incantesimi avranno creato le creme più delicate
che daranno protezione al tuo corpo,
dopo che la mia arte di gioioso cesellatore avrà trasformato un nobile tronco d’albero
in un regale sarcofago nel quale ritroverai nuova vita.
Sarai sempre eterna perché io scriba ,ingegnere, scrittore, poeta e artista sarò custode del gran segreto che gelosamente nasconderò ai posteri.
Nei sette papiri nasconderò gli arcani di accesso alla tua tomba
evitando così la tua profanazione di perenne figura materna
che sempre hai donato ai tuoi sudditi.
E non ci sarà essere che possa rubare la tua anima
perché sarò io, nei loro sogni, a rubare la loro.

Tuo schiavo
Taita
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Bellissima! Complimenti. L'ambientazione esotica, non da cartolina, aggiunge un fascino spendente al tuo componimento. Giorgio

il 01/09/2001 alle 15:40