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Pubblicata il 14/01/2011
Persi un alleato durante la guerra. Il suo nome per me è sepolto. Può darsi che un giorno possa parlarne a mio figlio ma lo ritengo improbabile, comincerei a stringermi attorno all'impossibile smania di rivederlo, di sentirne la voce percorrere stanze e teatri che non ho più vissuto, e insomma tutto crollerebbe di nuovo. Mi era necessario, cosa può saperne il governo che lo costrinse a non poter rimpatriare. Vivien m'impedì di raggiungerlo, disse che avevo perso la testa, se non ero più in condizione d'insegnare era a causa di quel morboso attaccamento per un sospetto ribelle ma io mi rifiutai d'ascoltarla, adoravo quel meraviglioso ex campione di rugby, era sicuro di sé, divertente come nessuno e aveva più anni ed era maledettamente affascinante. Non dubitavo che avesse ragione su ogni cosa, accettavo che mi tenesse a freno con la precipitosa gratitudine di un ferito. Le lettere che ricevetti in seguito erano tutte compromettenti. Finché un giorno mi dissero...
Il mondo è un inganno che fa respirare veleno agli innocenti e le passioni crepitano senza tempo. Niente s'è mai sistemato da allora. E quando non tira vento sento le sue risate sulle scale.
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" E quando non tira vento sento le sue risate sulle scale"
e così comincia a prendere forma e a svelarsi il mondo interiore di Vernon, i sentimenti compressi e chiusi in cantina che agitano il suo cuore e causa delle sue nevrosi. Amo Vernon e amo anche le sue nevrosi, che lo identificano come uomo in un mondo che ha preteso di cancellare l'umanità.Certo per lui sarebbe più facile se fosse morto dentro di sè: nessun sentimento e anche nessun tormento. Ma non sarebbe più un uomo, si confonderebbe tra i tanti bipedi flexibili...è il sentimento che rende ogni individuo unico e irripetibile ed è per questa sua umanità superstite alla furia crudele dei flexibili che io amo Vernon, che resiste e la custodisce dentro sè come un tesoro. Certo che evita di "passeggiare" in quei luoghi della sua anima: deve pur difendersi dal dolore che proverebbe, ma soprattutto perchè lo sottoporrebbero ad un altro trattamento rieducativo e potrebbero davvero ammazzarlo dentro alla fine. Quindi è tutt'altro che uno sprovveduto!
mi è piaciuto particolarmente questo brano, e aspetto altri pezzi dal suo cuore.
Brava rich! ammiro la tua capacità sintetica, l'ho già detto lo so, ma...repetita iuvant, no?
baci
eos



il 14/01/2011 alle 11:01

wow. hai usato una parola romanticissima che adoro: il sentimento. vernon, il mio bambino, non è sentimentale ma ha coscienza dell'umanità perduta sotto la dittatura e non s'arrenderà, la sua storia non su ph procede... un grande ringraziamento, richard.

il 14/01/2011 alle 11:38

umano, mai troppo umano... commuove, dunque, l'apertura all'io più profondo del tuo personaggio, sempre molto avvincente nelle tue ideazioni stilistiche e di contenuto.
Un caro saluto
Ax

il 14/01/2011 alle 12:11

un caro grazie al funambolo linguistico di ph, rich.

il 14/01/2011 alle 12:17

come non su ph? ......e non potresti trasmetterla in differita qui? dai rich! non mi (ci) portare via Vernon...
bacioni speranzosi
eos

il 14/01/2011 alle 12:25

il fatto è che non è la trascrizione non ph, vernon è nato su carta, l'idea di farne un romanzo non m'ha mai abbandonato da quattro anni a questa parte, ho fatto molte versioni ma solo da poco ho deciso di farlo parlare in prima persona come qui, molte cose non combaciano indun per esempio non c'è mai stato, su ph sono appunti indipendenti, piccoli episodi, chi c'è sempre stato dall'inizio è vivien ma
il senso è rendere un ambiente e un perdente antagonista sotterraneo... se e quando riuscirò a finirlo ti manderò l'incipit per sapere il tuo parere,
spero che tu ci abbia capito qualcosa, rich.

il 14/01/2011 alle 12:42

si ho capito ...e capisco che il tempo è un gran tiranno! ma un pò alla volta... tanto che fretta c'è?
sarò felicissima li leggere l'incipit quando lo finirai.
bacioni
eos

il 14/01/2011 alle 12:52

ho fretta, mai come ora. buon fine settimana eos, rich.

il 14/01/2011 alle 12:57

Lo penso e te lo dico che sei un cervellone Richard.
Marygiò

il 15/01/2011 alle 09:57

magari marygiò ma se lo dici tu come potrei smentirti? sei simpaticissima, rich.

il 15/01/2011 alle 10:04

Vernon che parla a se stesso..è una bella novità..''...Vernon che rimastica il dolore, che ricorda un amicizia finita, che proprio perchè ricorda non muore mai, Vernon amaro filosofo che risponde (adesso ho capito) col silenzio al crepitare delle passioni, all' inganno del mondo che fa respirare veleno agli innocenti, Vernon poeta, con quella struggentissima(l'ho detta !) chiusa... ciao magnifica rich

il 15/01/2011 alle 14:14

ti ringrazio molto del tuo sentire, ciao arturo.

il 15/01/2011 alle 17:10

"Il mondo è un inganno che fa respirare veleno agli innocenti e le passioni crepitano senza tempo"
Anche a me ha colpito questa frase...
Faccio fatica a seguire, come invece segue Eos ed altri. E' un mio limite. (Ne ho anche altri... sigh...)
Comunque sono gustosi questi spaccati flash dei tuoi mitici personaggi. Sono tue creature e ti appartengono, sono parte di te. Tu ci giochi, ma li fai vivere e diventano realtà.
Complimenti ancora
Con affetto
Little Zac

il 19/01/2011 alle 20:58

il teatro è crollato nel dicembre 2010, vern è miracolosamente scampato, grazie big zac da richard.

il 19/01/2011 alle 22:45