Sono interessanti il senso di precarieta' e di movimento che esprimi. Mi hanno ricordato Alberto Giacometti e le sue statue alte e "scheletriche", alle quali diede piedi molto grandi. Forse pensava alla fragilita' umana e al bisogno costante di tenersi in equilibrio. Questa ricerca e' ben trasmessa anche da forme e immagini che si snodano inaspettate nei tuoi versi.
Profonda e piacevole... a quel gatto zoppo o triangolo scaleno ci si puo' paragonare in molti.
S.