Parole, parole,
quali parole celandosi ai miei occhi
potranno mai spiegare ai posteri la bellezza
di cui hanno goduto?

E il tempo intanto vola
mentre la tua beltà si rinvigorisce di strali celesti
illuminando la tua fanciullezza eterna,
dando luce allo specchio tuo dell’anima,
dando energia vitale ai tuoi occhi.

Gli occhi,
gli occhi tuoi,
riflesso fatale di vita,
gli occhi,
gli occhi tuoi,
fan parte di un quadro d’artista esperto che
ha dipinto il corpo tuo di donna con mani meticolose,
aggiungendo colore per esaltare le tue virtù
e togliendone per equilibrare i tuoi umori.

Il bosco degli occhi tuoi s’anima di folletti vispi
quando le tue labbra si aprono in un sorriso tenero e fanciullesco,
e si riempie di pioggia autunnale quando fiumi vigorosi
scendono percorrendo le tue guance colorite.

Ma mai delle sciocche parole potranno illuminarmi
e svelarmi il segreto della tua bellezza,
tanto che il nero profondo della tua pupilla
si dilata come ad invitarmi alla visione del tuo intimo.

E allora parole, parole e parole,
son nulla al cospetto della tua beltà e del suo arcano,
tanto che l’affannata ricerca mi riesce vana.