PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/05/2010
Dalla banca fitogenetica,
senza scarponi da neve perchè già stolti al sole,
giubbetto delle estinzioni ideali
dove consegnerò la vecchia semente alla morte
– e sarai tu a darmi l’estremo
morso sul collo a dispetto
delle tricoteuses – in quella stessa caverna infernale
dove Platone ci aveva dimenticati con l’arte
e il pesce con mani, il Tiktaalik, prima delle catastrofi
e delle teorie sugli atti
linguistici virtuali di socilisti e di temerari
(da te scambiati per i paurosi e i pavidi, questi inulti, non ultimati ultimi)
porta i saluti (non prima dell’anacrusi, è chiaro)
agli infertili montanari sulle vette di Hölderlin,
a un’ottava di Osip e a Vasy´l’ Stus
che strucca le Duineser Elegien.
Lascia ai rintocchi, come faceva domani,
ieri. E come eravate belli
nell’amarvi,
mentre scivolavi lentamente e i ghiacci
non arrivavano a catturarci.
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Vero. Grazie a te, N., leggo delle belle poesie et imparo un sacco di parole difficili che mi premurerò di sparpagliare qua e là al fine di far sentire nettamente inferiori il mio interculotore di turno.

Ti amo.

il 08/05/2010 alle 20:50

si, a volte la mia metà PIXEL soggioga quella VOXEL...e la mesmerizza, come se avesse gli occhi di KAAZ (o come diavolo si chiamava il kiplinghiano serpente?)....e allora parla ex cathedra (th si legge z, rigorosamente)....adora il suo alter ego kaazzeggiante........che ci posso fare?

il 09/05/2010 alle 19:02

Una ci dice a lui 'ti amo' e lui ti risponde kaaz.
NON vale.

il 09/05/2010 alle 20:06

conosci un amore più grande di quello che impegna tutto il suo kaaz? Una volta, a una domanda quasi uguale, una mi ha risposto si (ma non giurerei sulla sibilante)....e, ora che ci do peso, è proprio da quando ho preso a scrivere poesie....che ci sia un nesso che disconoscevo? mah!

il 09/05/2010 alle 22:49