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Pubblicata il 13/12/2009
in una pagoda Nabi di ranuncoli e ramaglie
spira un giovane grumo di sangue astrale
confortato dalle ambigue pazienze dei vimini

"spiccherò un messo cerimonioso e altero
per portarti il mio zenzero, il mio epos
ranocchio, le mie stalagmiti di miele

sulla costa assolata dove vivi, e penserò
nell'ora dello spavento supremo
alle tue sonate ventose di mezzanotte

al tuo idioma di faina cremisi
alla tua nuca a suffragetta
agli anelli di fumo dei tuoi vasti sospiri"

il segretario annota, semina industri formiche, lascerà
ai roventi spleen del rubricator
macchinare altezzose maiuscole

alle porte una milizia s'affanna
di lucertole, civette, toporagni
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Murali Manohara......

il 13/12/2009 alle 22:58

....di solito tutto l'edificio si riduce alla cupola di un albero...non ti conviene...se non sei Vyasadeva...o un sadhu...

il 13/12/2009 alle 23:05

ragazzi, vi vogghio tantobbène, ma perché non riesco a seguirvi quando fate questi dibattiti? ^ ^

il 14/12/2009 alle 00:49

Nabì, con la bbi.

il 14/12/2009 alle 00:50

ecco, caro Maestro (ho perso l'uso della dieresi non essendo sulla tastiera di casa), mi spieghi cosa sono i murali Manohara... sono un autentico ighnyorante, sa? avvenente, ma ighnyorante. d'altronde, Zeus con una mano farcisce, con l'altra dissipa. Esiodo lo sapeva (credo).

il 15/12/2009 alle 11:11

balengo! :-)

il 15/12/2009 alle 11:12