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Pubblicata il 11/12/2009
Nel verde dei gradini
che scendono minacciosi
tra file di occhi stanchi,
le tende pesanti
indaco come il cupo crepuscolo
che schermano il sole,
non già come fronde giocose,
ma come sudari di un camposanto,
nell'accozzaglia di voci,
risa, rabbia, gioia e pianti,
le mie orecchie bramano il silenzio,
la quiete nel rumore,
giacchè esso non è quello festoso
di bambini immersi nel gioco,
ma quello rude e affilato
di anime inquiete
che temono il silenzio
perchè esso come uno specchio
riflette la solitudine,
l'immensa desolazione,
come in quelle piane
bruciate dal sole,
spazzate dal vento,
infinite e screpolate che rimandano,
non già a cortecce di alberi vetusti,
ma a crespe carte abbandonate
quando le feste giungono alla fine,
che rimangono come lapidi
sole, vestigia del giorno tramontato.

Il nostro cuore,
che tutto conosce
sebbene poco rivela,
brama il silenzio
che, come i cerchi in un lago,
porta a scoprire nuovi confini;
ma la nostra mente
è incatenata
tra i fili di una ragnatela vischiosa,
e il Tempo,
grande sovrano, giudice e mentore,
spaventati,
lo vediamo come un ragno nero
che ad ogni rintocco s'appressa
nella sua brama di divorare,
e non come l'unico Arbitro della Vita
che senza esso non sarebbe tale,
ma solo una lunga striscia grigia
senza inizio o fine,
dove nulla cambia
e ogni dì è imago di quello trascorso;
così la nostra mente ricerca il rumore,
in cui come bozzolo ci avvolgiamo,
che ci scherma dai pensieri reconditi,
pensieri dolorosi,
che invano cercano di aprirsi una breccia nel frastuono.

Come lo specchio magico
che rivela la nostra essenza
sepolta sotto strati
di paura e bambagia,
che ci pone di fronte
al nostro Io celato,
così nel silenzio
possiamo penetrare
nei meandri della nostra mente,
e, se una volta superato il valico nebbioso
non tornassimo indietro
per tema di cosa potrebbe rivelare il sole,
una volta affrontata la nostra Tenebra,
abbracciata, capita, accettata,
potremmo continuare più forti verso il sole
che, lieto, ci mostrerebbe una valle fertile
dove l'Ombra è solo ciò che completa la Luce
e in cui essa si tuffa,
come una cascata
che giungendo rigogliosa dai monti
precipita in una grotta profonda
sapendo che è solo il passaggio
che permetterà di gioire tre volte del sole
una volta che esso mostrerà
nuovamente il suo volto.
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alla ricerca dello specchio interiore che rifletta il vero volto dell'anima, senza l'opacità del rumore,
"giacchè esso non è quello festoso
di bambini immersi nel gioco,
ma quello rude e affilato
di anime inquiete
che temono il silenzio
"

Splendido lavoro!
Un abbraccio
Ax

il 11/12/2009 alle 09:55

ti ringrazio

il 11/12/2009 alle 23:54

Molto molto bella.. l'ho assaporata lentamente.. Snow

il 13/01/2010 alle 15:27

grazie :-)

il 13/01/2010 alle 15:57