Il mercato del martedì, come sempre allegro e pieno di gente curiosa.
Cammino lentamente tra i banchi della frutta esposta con molto buon gusto, ho un modo di incedere di chi sa di passare del tempo senza limiti e con gran disposizione d’animo.
Un banco pieno di mele “nostrane” mi colpisce per i suoi colori nella rotondità del frutto.
Ho davanti molte persone che la pensano come me, attirati dal colore e della purezza della mela dell'orto accanto.
La venditrice di mele è una ragazza matura, mi osserva con curiosità e resto colpito da quello sguardo insistente, ricambio il modo di guardare.
Mi osserva, ci osserviamo come se ci conoscessimo da sempre.
Una donna anziana fa da schermo al nostro modo di conversare, bisogna aspettare, per noi che dobbiamo conoscerci sembra un tempo non giudicabile benevolmente.
Guardo una cassa di pere poi alzo gli occhi verso di lei, grandi ed immensi occhioni neri cacciatori d’amore indagano aspettando che qualcosa succeda per iniziare quel colloquio ipotizzato dagli sguardi.
L’introspettiva del momento mi consiglia di continuare su questa strada, l’armonia della sua figura mi costringe a guardarla con grande piacere.
Ho bisogno di parlarle, devo sentire la sua voce, avere un contatto.
Cammino e mi fermo dietro il chiosco, cerco di non perdere il filo sottile che ci lega da pochi minuti.
Lei mi segue attenta con lo sguardo, parla con sua madre (credo), mi viene incontro senza imbarazzo e mi chiede: “ Cosa vuole ?”.
“ Lei non vuole niente ?”.
Ci guardiamo negli occhi ridenti e abbozziamo un sorriso consapevole di chi sa cosa vuole.
La mamma chiama, lei indugia un po’ e poi con una voce che non esita mi dice: “ Domani sarò al mercato di san Giovanni, li avrò più tempo per conoscerti, tu vieni? “.
“ Ci sarò “.
Si gira lentamente per non rompere l'atmosfera magica, ritorna al banco della frutta sapendo di essere guardata alza una mano in segno di un “ciao a presto”.
Il suo incedere leggero rispecchia la dolcezza del suo viso e la felicità impazza per quest’incontro casuale.