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Pubblicata il 08/09/2009
la linea dell'orizzonte mi appartiene
e ho macchie mescaline sulle iridi,
così cancello lembo a lembo
il mio raggiante divagare
e nascondo ogni mio lemma
sotto lo scendiletto

per mesi
ho tessuto il mio saio
come un abito nuziale
ma se mi genufletto
non ho crinoline
a sorregermi

se tu entrassi d'improvviso
in quest'improbabile tempio
avresti certo una claymore fulgente
per inquisirmi il cuore nel petto

che io sia perdonata
se non ho carni bianche
ma il costato di un satiro
e dita azzurre come cenere

che io sia perdonata
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Bellissima, secondo il tuo prezioso stile (peccato un singolo refuso, certamente sfuggito in una doppia mancante)
Apprezzata moltissimo anche perché ho una Claymore di quasi un metro e mezzo... :-)
Un caro saluto
Axel

il 08/09/2009 alle 13:14

poesia veramente splendida!
Chapeau!
lilli

il 08/09/2009 alle 14:34

con un si bel testo, più che perdonata, oserei dire!

il 08/09/2009 alle 15:28

Che svista...! ...che io sia perdonata...
Una claymore? UaU!

P.S. Grazie grazissime!

Saluti
Elena

il 08/09/2009 alle 16:21

Che onore!
Grazie un milione!
Elena

il 08/09/2009 alle 16:22

...mi sento già meglio!
Grazie!!!

il 08/09/2009 alle 16:23

Brava Elena.
Poesia intensa e toccante.
Il tuo talento è grande.

Attilio

il 08/09/2009 alle 16:26

Uh... grazie!!!
Sono moolto lusingata!

Un salutone
Elena

il 08/09/2009 alle 16:40

ovviamente con una "g", le crinoline non sorreggono.....le macchie mescaline e i lemmi sotto lo scendiletto sono barocchismi anacronistici.....freddi.....se poi al posto della claymore ci metti spada, non ti salvi dal banale gotico di ritorno......che tu sia perdonata.....fai bene a chiederlo....ma anche solo per rifare il verso alla Plath alla Sexton o alla Bachmann ci vuol ben altro.....

il 08/09/2009 alle 23:52

...mi sento arricchita...

il 09/09/2009 alle 10:02