PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/07/2009
Si sta così
caldi di vuoto
con molliche di pane in fondo al cuore
in una nostalgia d'azzurro

a ricordare piano
le bolle rosa
che da piccoli
facevamo volare sul dorso delle foglie

piccoli soffi condensati,circolari
in un gioco quieto
bianco d'amore

tentennanti
si alzavano tra i ciliegi e le querce
in una vita breve
in una pioggia di riso
in un bacio di cielo blu

E i nostri occhi scuri
colmi di meraviglia
in punta di ciglia
penzolavano dalla finestra
in una dolcezza rotonda
in una sospensione viola

cercando storie di sabbia
erosioni di pietra
in quelle trasparenze di sapone
che sapevano cogliere il senso delle cose.

Ora non sappiamo più raccontarci
statici nella trappola del tempo

le bolle sono diventate pioggia sottile
girandole di vento
disperse da qualche parte
a ricordarci lontane primavera
di mele cotte e cannella.

Nuvole sfiorite
da tenere in tasca
come un addio.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

Di una tenerezza infinita! Versi soffusi, quasi vergati in punta di dita. Quelle "storie di sabbia, erosioni di pietra in quelle trasparenze di sapone
che sapevano cogliere il senso delle cose" è un ricamare la nostalgia, delicatissima, eterea evocazione di una purezza perduta.
Complimenti orchideanera per la finezza del tuo sentire.
Il Maestro di violino

il 17/07/2009 alle 21:47

bella davvero. leggendola e rileggendola mi ricorda
moltissimo le poesie di seifert e i "suoi giorni nel regno di fanciulle incontrate e che mai più rivedremo"
è stata come una carezza...improvvisa
alla prossima, ci tengo

il 17/07/2009 alle 23:03