Di una tenerezza infinita! Versi soffusi, quasi vergati in punta di dita. Quelle "storie di sabbia, erosioni di pietra in quelle trasparenze di sapone
che sapevano cogliere il senso delle cose" è un ricamare la nostalgia, delicatissima, eterea evocazione di una purezza perduta.
Complimenti orchideanera per la finezza del tuo sentire.
Il Maestro di violino
bella davvero. leggendola e rileggendola mi ricorda
moltissimo le poesie di seifert e i "suoi giorni nel regno di fanciulle incontrate e che mai più rivedremo"
è stata come una carezza...improvvisa
alla prossima, ci tengo