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Pubblicata il 30/06/2009
Un giorno qualcuno mi sussurrò nel vento:
“ Uno sventato ragazzetto
strinse forte il petto,
a me, piccolo , grigio uccello.
Non scricchiolò neppure
lo scheletro di vetro.
Non fu per cattiveria,
non fu neppure invidia del cielo e del vento
che con un breve volo d’ali
avrei forse raggiunto.
Poco più d’un istinto : la mano
che si chiude ad avere,
inconsapevole, assassina.
Mille volte tornai a risuscitare
e mille volte si strinse il pugno
nell’atroce atto.
Rivissi solo per gridare
che solo l’aria mi poteva avere,
neppure il vento.
Odiai per mille volte il mio aguzzino
e gli promisi eterna indifferenza”.
Così seppi la storia d’un povero bambino,
semplice molla che scatta al desiderio
inconsapevole ed assassino
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