PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/06/2009
Il pellegrino,
maestro dell'aria,
laureato in aeronautica militare,
veleggia alto
con ampie volute.
Sapientemente,
istante per istante,
adatta il suo assetto
e sfrutta l'etere a sua volontà.
Più sotto ha intravisto la preda:
un piccione.

All'istante
mezza virata,
ali serrate,
e... giù
a vite
in picchiata,
dardo vivente
sette secondi
velocità 300.
Con acrobatica manovra
allarga appena le ali
e...
sferra il colpo con i talloni.
Esplosione di piume.
Mezzo giro e ritorna,
artiglia il tramortito e,
sempre in volo,
gli spezza il collo col rostro,
infine ritorna ai suoi dirupi.
La famiglia ha il pranzo assicurato.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (2 voti)

scene assolutamente inedite, immagini efficacemente cesellate. Bravo..

il 08/06/2009 alle 06:15

Graze. Il mondo è pieno di cose inedite. tante e tante. Hai voglia di scegliere... anche un filo d'erba potrebbe stupire per come è stato fatto.

il 08/06/2009 alle 10:26

un documentario lirico, sulla fiera caccia del falco...
Un caro saluto
Axel

il 08/06/2009 alle 17:07
Jul

Perdindirindina Fabio! Ho assistito a questa scena cruenta del falco che preda il piccione, la tua descrizione è cinematografica: la mezza virata, le ali serrate, la discesa in picchiata, la velocità fulminea, la sferrata e l'artigliata. Un'immagine che parla e trasmette immediatamente l'evento bellico.
Bra-vissimo!
Jul

il 08/06/2009 alle 18:33

Grazie Jul. Sulla costiera triestina vi è una coppia di falchi, a dir la verità non sono sicuro se si tratta di falco pellegrino, però ho assistito a queste scene per ben 3 volte. Quello che mi ha colpito è la rapidità di azione e sopratutto la nuvola di piume nello scontro... ho anche cercato di filmarla una volta, ma non si capisce nulla perchè troppo movimentata. Scena cruenta ma è così che funziona la natura. Grazie Fabio

il 08/06/2009 alle 23:50

Il falco caccia perchè è nella sua natura e non ha vita facile neanche lui. Grazie, contraccambio il saluto Fabio.

il 08/06/2009 alle 23:53

Spettacolare drammatizzazione molto ben resa, con quel pizzico vagante d'ironia in alcuni versi, nella reale dimensione agrodolce della vita in natura (spietata ma mai cinica e brutale come gli umani sanno essere!)
Apprezzata.
Ciao a te.
max

il 09/06/2009 alle 11:29

Grazie del commento azzeccato in pieno. Certe volte pensiamo che esistano animali cattivi e che magari andrebbero eliminati e invece non è così.
Fabio

il 09/06/2009 alle 12:35

questa poesia è la testimonianza della tua bravura...molto bella

il 09/06/2009 alle 20:29

Troppo buona. Non sono bravo come voi. Purtroppo ho un vocabolario scarso. Ho difficoltà a trovare parole adatte come invece fate voi. Mi piace un sacco questo sito, per questo mi sforzo a contribuire un pochettino. Grazie Fabio

il 10/06/2009 alle 00:00

E' come essere presenti alla scena.Queste sono le poesie che ammiro perchè sono comprensibili.Certe purtroppo,anche se sicuramente raggiungono altezze sublimi,non le capisco.Bravo!!!!Ciao.T.

il 11/06/2009 alle 07:46

Grazie. Anche io certe volte non riesco a capire poesie difficili, pur leggendole e rileggendole. La mia in effetti non sarebbe una poesia. Ma la poesia, che una volta obbligatoriamente doveva essere in rima e sillabe contate, ora sembra sia più legata a ritmi e musicalità diverse, che qui mi difettano un po'. Grazie per il generoso commento. Ciao Fabio.

il 11/06/2009 alle 09:59

la necessaria forza per sopravvivere,bellissima descrizione ,un caro saluto ,cate

il 13/06/2009 alle 10:00

Già. Certe scene cruente mi fanno raccappricciare. Però Il falco pellegrino è costruito così, non si è scelto lui il sistema di vita. Ha penne rigide, che significa anche fragili, per cui non può permettersi di cacciare a terra, nè di cacciare animali terrestri come gli altri falchi. Deve persino evitare scontri con alberi e fogliame. E la cattura della preda deve avvenire con precisione estrema. Se gli cade a terra, a meno che non sia uno spazio aperto non può andarsela a riprendere.
Scusa della lunga spiegazione e grazie per la tua visita.
Fabio

il 13/06/2009 alle 10:21

la vita e la morte scanditi dall'istinto..

piu' che bella direi sorprendente..

Maria

ps. ho spulciato tra le tue colpita dal commeto della mia poesia felice di averlo fatto , mi sono goduta ogni verso.

il 14/06/2009 alle 00:23

Non sono un poeta come lo siete voi. Non ne ho le caratterisiche. Quella "rondine" mi ha portato in questo sito. Prima neppure consideravo la poesia, qui ho visto cose che non avrei mai immaginato si potessero fare mettendo assieme le parole e creando ritmi, musica, creando visioni, provocando sensazioni. Ci provo, anche se i miei livelli sono bassi.
Fabio

il 14/06/2009 alle 00:45

credo che la poesia non debba avere parametri e che anche (come diceva il mio mentore) un pastorello puo essere un grande poeta.
La poesia è la nostra sensibilita' fatta parola..
Non schernirti , tutti impariamo gli uni dagli altri, qui nessuno si vanta di essere Il sommo poeta, ma ognuno di noi con le nostre peculiarilita' e un unicoe irripetibile Poeta... Benvenuto nel condominio.


Maria

il 14/06/2009 alle 13:53

io caro fabio, ho lavorato alla aeronautica militare,
dentro l'aeroporto c'erano effettivamente falchi,
volpi,e tenti altri animali selvaggi,belli quei tempi,
la scena della tua poesia è stata illustrata molto
chiaramente bravissimo. salutoni marygiò

il 09/09/2009 alle 19:43

Grazie del passaggiooooowwwwwaaammmmmm...
(scusa era passato un jet...)
Scherzi a parte grazie dell'apprezzamento
Fabio

il 10/09/2009 alle 19:38

Li ho visti in certi pomeriggi assolati di fine autunno, reduci da chissà quale rotta e da quale lungo viaggio. Ho avuto modo di osservare le rapide picchiate nelle zone costiere e gli appostamenti apparentemente statici, in cima alle colline. Somigliano tanto all'idea che ho io di libertà. Schiettezza, giustizia e solitudine in un'apertura alare. Un salutone Fabio.

il 07/03/2019 alle 18:59