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Pubblicata il 31/10/2008
Sull'erma pendice della montagna
mi soffermo a guardar ciò che m'attorna,
sotto al piede mi appare una castagna
uscita dal riccio di cui si adorna.

Guardo più avanti, sull'erba ormai gialla
per la stagione che lenta s'avanza,
leggera sui fior si posa farfalla
e batte le ali e sembra una danza.

Una campanula sul rado prato
brilla d'azzurro su spenti colori,
giace al suo fianco un bel fiore strappato.

Del lungo freddo si annuncian gli albori,
un lontano rintocco è già suonato,
giunge l'oscuro, si spengono i fiori.

(sonetto)
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Yo

Un autunno davvero poetico osservato da occhi, che sembrano dipingere con le parole ciò che vedono.
Ciao,
Yo

il 31/10/2008 alle 16:21

Autunno meteorologico ma anche stagione di vita, che si avvia all'autunno. Molto bella, complimenti. Saluti. L'orco.

il 31/10/2008 alle 17:00

giunge il riposo ,necessario per il nuovo ,tu lo descrivi con malinconia ed io mi sciolgo dalla tristezza ,ma mi complimento sempre per la delicatezza del tuo verso ciao giorgio ,cate

il 31/10/2008 alle 22:21

La natura è la mia passione ed i miei occhi la vedono con luce intensa e particolare. Grazie per il tuo gradito commento. Ciao. Giorgio

il 31/10/2008 alle 22:54

Grazie per aver compreso profondamente il senso del sonetto, e per le belle parole che mi scrivi. Salutoni. Giorgio

il 31/10/2008 alle 22:56

Grazie per l'aggettivo "superbo" in effetti i fiori che sono colore, col buio si spengono. Un carissimo saluto. Giorgio

il 31/10/2008 alle 22:59

La malinconia e la tristezza sono in effetti alla base di ogni componimento poetico ma liberano l'animo dai pesi della vita e danno quasi ristoro. Grazie per il tuo gradito commento ed un forte abbraccio per te. Giorgio

il 31/10/2008 alle 23:03