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Pubblicata il 30/10/2008
Col tuo corpo silente,
Deus absconditus,
delizia concettuale crescente,
mi giaci accanto nella rena,
tu, coperto di stelle.
L'ora della notte si annida
inquieta come fuligine
nelle coscienze in deriva.
La luce già pallida
attende ombre che non verranno,
sciolte al filo tenue della speranza.
Sei ore nel buio attendo
al sonno e nello sfarzo
del silenzio file di cadaveri eretti
chiedono giustizia guidati da Abele.
Dietro il sipario del mondo
mi salva sulle labbra
timida e forte la sempreverde meraviglia,
mentre col capo alla luna
i versi di Leopardi mi ispirano
un benedetto pessimismo.
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Sei ore passano
l'alba annuncia il nuovo giorno
e il sole ti conferma che non tramonterà più.
Leopardi e i suoi amici
vedranno germogliare
il seme della Speranza
troppo allungo rimasta in loro nascosta.

NOTTE

il 30/10/2008 alle 21:51

il 30/10/2008 alle 21:54

"...ma sedendo e mirando interminati spazi di là da quella e sovrumani silenzi e profondissima quiete..."
bella
con cuore solidale d'insonne
ciao
Elena

il 31/10/2008 alle 04:01

Giacomino sublime
nn posso farne a meno!

Grazie Abate per la tua lirica che ho apprezzato in forma e contenuto

Smack
liz

il 31/10/2008 alle 09:19