PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/10/2008
Ecce arena mundi,
profezie incrociate
mentre vigilo l'istante
ed aspetto monaco orante
nell'ombra accesa
che qualcuno venga,
impercettibile, quasi sibilo,
avvento stupefatto di spazio,
più che deserto fra
quattro mura, nel silenzio
delle preci corali.
Resisto, attonito,
muto, perché verrà
d'improvviso a sbocciare
perdono, mio e vostro
tesoro, delle mie pene
agognato ristoro.
Verrà, forse già viene,
se la speranza tra le mie mani
ha fiorito un parto
di lacrime nella geografia
somatica di un sorriso.
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non mi resta che inchinarmi a tanta erudita poesia,densa di un moto interiore di ripresa fisica..dopo un lungo letargo in bilico tra la morte e le vita...

il 27/10/2008 alle 21:21

questa è tanta.........bisogna leggerla più volte per scioglierla.
Ma non mi scoraggio perché so che:

"Verrà, forse già viene,
se la speranza tra le mie mani
ha fiorito un parto
di lacrime nella geografia
somatica di un sorriso"

dal basso della mia posizione
ti faccio alti complimenti

il 27/10/2008 alle 23:13