nonostante tu abbia dipinto il freddo vetracciaio della "civiltà", lo fai con la grazia della pittrice, che usa un pennello morbido per epslorare il mondo...
E quella farfalla...
Un abbraccio
Ax
*Mi gira la testa, cara Giulia
mi sembra di aver rivisto nel leggerla
un film (mi era piaciuto un sacco)
"BLADE RUNNER"
'Un'insegna luminosa lampeggia
offrendo tastiere digitali
per robots programmati'
arrivano i replicanti scappiamooo :-)
Che fantasia...bravissima
Baci Carmen
La tua poesia si snoda attraverso una fitta rete di elementi, che evidenziano la tensione con cui volgi lo sguardo al nostro mondo, divenuto preda di uno sviluppo insostenibile.
La chiusa mette addosso un'infinita tristezza, pare che spezzi le ali di chi ancora nutre nel profondo il desiderio di poter volare.
Con affetto
mati
Intuiitivamente c'è sempre un riferimento ad altro e forse lo scempio urbano è uno dei tanti aspetti dell'apocalisse del nostro tempo.
Grazie Vincenzo, cari saluti.
Giulia
Eh già, la povera farfalla voleva usufruire dell'ascensore ma la natura l'ha beffata!
Un abbraccio a te, Giulia
Grazie Carmen mi piace suscitare qualche sensazione con le mie visioni.
Un bacio, Giulia
Carissima Mati, i tuoi commenti sono sempre perfettamente centrati.
Grazie, un forte abbraccio, Giulia
Si, dopo tutto quel bailamme di architetture gigantesche, con giochi di luce, riflessi e quant'altro (mi sembra di aver visto un film in cui taxi volanti circolavano su corridoi aerei in mezzo a grattacieli alti kilometri..) il finale della povera farfalla è significativo.
Grandissima Jul, sempre.
Ciao Fabio
Una farfalla dalle ali spezzate che cerca disperatamente di ricomporsi.
Ciao, Jul