Volendo fissare
fragili limiti allo scibile,
recintare l'estro dentro
insormontabili momenti
di agonia,
ogni uomo arresta
la sintesi dei propri effetti
come qualunque riflesso
al di là di un'anarchica pazzia.
Mira la convinzione
di una esistenza subliminare,
si vive senza
adempiere null'altro
che doveri
arrecanti crudeli rimorsi,
emigranti infiniti silenzi.
Senza sfidare paradossi
inattesi completiamo
il volo di una retorica vita.