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Pubblicata il 16/10/2008
Riposa marinaio
le membra salmastre
stanche di naufragio.
Spumeggia in me l’oblio
pietoso d’immortalità:
con le foglie dell’autunno
copre il desisderio della morte.
Vieni Ulisse
è tempo di abbandono,
alla tua vigliaccheria
sacrifica
il remare verso casa:
né dubbi né pensieri
né paure né parole.
Solo vieni e sii lieto
dell’aver dimenticato
nel mio amore l’amore,
ed il sogno degli eroi.
Questa è la casa felice:
dietro l’altare
lucido e sontuoso,
dopo l’infinito ed il buio,
vi è solo il nulla
la tua beatitudine.
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è semplicemente stupenda non ho parole ....
un abbraccio
lia

il 17/10/2008 alle 00:03

un episodio dell'odissea, certo ma anche la metafora di un mondo che ci blandisce solo per addormentarci; ma anche la metafora di un amore assoluto e totale che non ha bisogno d'altro che di sè stesso e che non ha vie di superamento; scegli tu. Grazie.

il 20/10/2008 alle 18:17

ma calipso è proprio il destino del navigante?il nulla può essere la beatitudine?
mi era sfuggita questa poesia, è veramente splendida e nele mie corde
complimenti
ciao
lilli

il 11/11/2008 alle 19:24