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Pubblicata il 14/10/2008
-Paese mio
brufolo screpolato
da gelido vento
su volto anemico
ti elevi dalla valle
lontano dalla schiena del matese
con tentativi di imponenza
mai riuscita
-Come fulmini dispersi
le strade
dipinte di catrame
che portano a contrade covo
dove si consumano giudei abbracci
di contadini corrotti dal progressso
e paventano vite sconosciute
-Ragazze con malizie acerbe
con volti Peruviani
sotto il lento incenso di comignoli
sparsi tra alberi sbalorditi
vittime del sogno metropolitano
-Paese mio
inesperto mercante
hai saputo vendere solo lacrime
con addi di promesse vane di ritorni
e in una bottiglia vuota a perdere
coperta d'erba il ricordo agli occhi
-Ogni ritorno saltuario dei tuoi figli
è solo un due novembre
per curiosare su volti di ceramica
che man mano non diranno
...più niente..
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Da:Vetriolo
www.santhers.com
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Tutto si confonde con una brutta normalità che fa una squallida realtà
Bella poesia come sempre..
ciao
e buona giornata..

il 14/10/2008 alle 09:40

Scandisci il ricordo di un tempo che non è più, lasciando tra i notevoli cambiamenti l'onda della tua profonda nostalgia.
Ciao
mati

il 15/10/2008 alle 00:07