PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/10/2008

Ed ecco andare dal suo ventre a terra
calda e pastosa e nera come pece

e poi mollar su pietre seminata
passo su passo senza mai frenare

Ma chi sta dietro tange quella cosa
vorrebbe avere qualche via di fuga

che nei sentieri stretti ei non trova
allasca il tergo che l’ha generata

Tura le membra e non espira più
soffre e non scappa, ne calpesta il fato

-Attende che finisca la tempesta-

Sgombra è la strada
e adesso può cantare

Poi finalmente trova l’aria fresca
sperando che non torni a seminare


@ reggini e affini non tradurre titolo
GRAZIE @
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Ciao Pirro.
Allora... sono fiorentina doc, ma...
vado a Reggio Calabria spesso!
Ti dico solo che "crapa" é la "capra" e i "caddozzul’"... e dai! Dalla poesia si capisce!
Simpatica... davvero!
Un saluto,
Pau

il 09/10/2008 alle 21:57

non è difficile capire
e son lieto di averti allietata

il 10/10/2008 alle 09:18