PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/10/2008
Questo rumore che rumina il cervello
si accende al sale rosa del mattino
quando la brina sposa l’erba bassa

Braccia in cielo quasi fosse ombrello
preparano le mani a far l’inchino
e scende il gesto quasi nella fossa

Ritorna a picchiettare questo tarlo
di giorno fino a sera mi accompagna
mentre la notte brilla di artifici

S’aprono i libri di Gigi Pirandello
Neruda Pablo racconta della gogna
che altresì patiscono gli amici




Accendo la mia radio questa sera
ascolto assente brani di Guccini
strappa le corde della sua chitarra

Chiudo gli occhi sperando di dormire
e sogno un mondo che mi e’ lontano
io che m’incammino mano nella mano

Con gente che non ha la pelle bianca
non recita preghiere di un Dio Sacro
inferno che condanna ardendo santi

Vedo una bimba che mi porge un fiore
che parla e gioca senza dire nulla
canta soltanto nenie di speranza

Ecco il tarlo che imponente avanza
e quel rumore rumina il cervello
che spegne aurora sotto le tele blu

Apro per caso la pagina d’un libro
leggo il primo canto in paradiso
di un Dante rassegnato alla t.v .
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di un Dante rassegnato alla t.v .

quanta sottile ironia scorgo in questa tua chiusa..ma tutta la poesia ne è pregna e ti consacra poeta con tutti i crismi al quale fare tanto di cappello, anna

il 06/10/2008 alle 07:13

sono pensieri e parole "ruminate"
da un cervello con encefalogramma PIATTO!

ahah

il 06/10/2008 alle 13:17

Un salto di qualità, dal rumore che rumina al trasporto della mente ad altezze eccelse.
Un caro pensiero
mati

il 07/10/2008 alle 22:12

grazie matì...
un abbraccio multifunzionale

il 09/10/2008 alle 15:20