PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/08/2002
Mi son sentito
Così
Abbandonato
Rifiutato
Scartato via
Come un cane
Per le strade
Di notte
Illuminate da fari
Nemici
Pronti a colpire
Uccidere.
E sentire
Dietro
Una voce amica
Che dice
“Tanto, è un animale
Se la caverà
Comunque”.
Dormi sempre solo
Cerchi una mano
Amica
Anche a pagamento
Solo per accarezzarti
Solo per darti
Una tazza di caffè
La mattina.
Ti alzi
Non parli
Ti guardi intorno
La rivedi
La risenti
Riassapori
Per poco
I suoi colori
I suoi profumi
Intensi
E pensi
Che quella stessa bocca
Che ti baciava
Ti parlava
Ti amava
Ora s’apre
Davanti a occhi bugiardi
Per chiedere
Attimi di pace
Fugace
Mal appaganti
A chi
Assai presto
Mi vendicherà
Ripudiandoti
Malvagiamente.
E così anche tu
Principessa scalza e bambina
Triste e solitaria
Implorerai
Teneri momenti
D’intensa e completa unione
Senza trovarli
Se non negli occhi
D’un gatto
Rosso e arruffato
Che prendemmo al volo
Un tempo non lontano
In un posto strano
Amico
Lasciato lì
Da mani cattive
Umane
Prive di scrupoli
Esenti da macule.
Capirai
Infine
La forza che ti può dare
Il tocco
D’una mano
Straniera
Che vuole salvarti.
Troppo tardi.
Un orgoglio
Stupido
Ma tutto mio
M’avrà riportato
Sulle strade nemiche
Che non attraverserò
Su un inutile altro lato
Privo di te.
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..Rancore...
ecco ciò che trapela dalle tue semplici
( e per qst spontanee) parole.
Un leggero abbandono agli eventi...
leggero leggero...
perchè poi ti rialzi con l'orgoglio...

Un insieme di controsensi,
che albergano nel cuor
di chi sofferenza vive..

Intensa...bella!
;-)
M'

il 13/08/2002 alle 09:35

Hai colto nel segno. E' stato proprio (ed è proprio) così
N.

il 13/08/2002 alle 14:14
GAF

Molto bella e molto triste non concordo in un punto"tanto è un animale....."un vero amico non può dire queste cose e neanche pensarle.
Un abbraccio
Elisabetta

il 13/08/2002 alle 15:31

la poesia e' intensa, bella vorrei darti il massimo di voto....ma non te lo do' , perche' non voglio che tu ti pianga addosso, scava dentro di te e invece di rancore cerca ironia, che in una persona sensibile e gentile quale tu sei , fara' da contrappeso...Sono in vacanza e certo non potro' piu' colloquiare spesso ....spero di ritrovarti amico al mio ritorno, intanto insieme ad un'abbraccio, un grosso in bocca al lupo..haummmmmmmmmmmmmm, he, he, he

il 13/08/2002 alle 17:59

...è una bellissima poesia se fosse solo una poesia...ma lo sfogo e la rabbia che è in te ti annienta e cancella il mondo che ti è attorno...è un mondo fatto, non solo di te, ma anche di noi e di me...
...non posso condividere con chi ti definisce "sensibile" perchè non lo sei...sei "grande" questo si, ma devi trovare in questa grandezza la strada della sensibilità, che è in tutti, ma che non tutti riescono a gestire...torno a ripetermi, togli gli specchi ed apri le finestre...respira una boccata d'aria, anche inquinata non fa nulla, ma respira l'aria del mondo...in quel mondo ci sono "tutti"...anche quelli che tu vorresti, ma che non vedi...tvb ed è sempre con il cuore in mano che ti scrivo...
...baci...simy

il 13/08/2002 alle 20:45

Non era un amico. Nella mia poesia sarebbe dovuta essere la persona che diceva di amarmi.
Ecco la motivazione dell'abbandono!
Ma, alla fine, per me, non sembrerebbe possibile
trovare alternativa a un amore così immenso che mi consente di giustificare tuttoo
Grazie, comunque, Q.E.
N.

il 15/08/2002 alle 01:20

Car LadyMoon, il rancore non fa parte delle mie categorie mentali. Il ricordo di un abbandono mi fa del male, come negarlo? l'ironia non mi va. Non la trovo di buon gusto. Non mi piango addosso, Constato il gradiente di umanità di chi mi circonda. Nulla più.
Grazie per l'augurio. La riposta va da sè, ma..... non mi sembra datta al sito!
N.

il 15/08/2002 alle 01:23

Cara Simy, non trovo ironia, orgoglio, rabbia nella mia poesia. Forse, perchè, la vedo dal mio punto di vista.
Ma se l' "altra" dovesse attribuire queste doti negative, mi scuserei, e profondamente, se le mie espressioni dessero quel senso.
Vero è che la troppa sensibilità, unita a una consapevolezza delle forze e del destino (che tu chiamo orogoglio ma che io non ritengo tale anche se un pizzico di orgoglio non fa male nella vita come anche un pizzico di umiltà, comprensione, eccetera) mi hanno fatto sentire quel momento in un certo modo. Il vissuto di ognuno si scontra col vissuto dell'altro. Ma se a sofrire è uno solamente..... e se l'altra soffre ma non lo dice.....
La vita per ognuno di noi è differente. Squallido appare giocare coi sentimennti di un altra persona ed ergersi a Dio infliggendo punizioni e premi come pure forgiando l'altrui destino.
Io capisco, comprendo, giustifico.
Ma l'altra persona?
un abbraccio
N.

il 15/08/2002 alle 01:30

Ripeto. Non c'è stata una voce amica.
Ma è stat la modalità del mio essere abbandonato.
E come se mi fosse stato detto:"Tanto....".
questo mio sentire l'abbandono mi ha fatto e mi sta stare male e solo come un cane.
E non voglio attraversare più nessuna strada. Fosse anche ... antica.
N.

il 15/08/2002 alle 01:33

Forse non hai letto tute le mie ultime poesie.
Se la matrice è la sofferenza o il dolore, allo stato, io vivo una determinata condizione.
Appare molto facile, dall'esterno, ordinare un "Alzati e cammina" seppur fugace.
E se uno si fosse stancato di alzarsi, di camminare?
E se amasse ancora?
E se non concepisse la vendetta (che è la forma della giustizia divina) come ultima arma?
Sai, la differenza tra me e un cane abbandonato sta, forse, nel razionalizare le scelte di chi ha compiuto il gesto del rilascio e aspettare, forse, che comprenda le ragioni dell'abbandonato. Non fosse altro per ammetterlo.
Grazie.
N.

il 15/08/2002 alle 01:37

Riflettevo, Sera!
E perchè mai sto solo, anche oggi?
Le amicizie non servono al mio essere se non in misura ridotta.
Quello che mi manca è un amore e una persona.
Tutto qui.
Comprendi la solitudine vera: in questo periodo, da mesi, ho solo uno specchio che mi tiene compagnia. E basta.
N.

il 15/08/2002 alle 12:55