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Pubblicata il 13/09/2008
Dopo mille rimiri e ciance in un laghetto
un pavone invaso di vanità
sbeffeggiò un vecchio precario asino
..oh! turpe visione,spelacchiato
perchè t'aggiri nei paraggi
di cotanta bellezza a render netto
gli antipodi,grazia e disgrazia,
faresti bene ad adattare il tuo avanzato inverno
al macello unico premio di tua pseudo-vita greve
-Al che sconfortato l'equino rispose
....nel bene e nel male
io le mie stagioni l'ho attraversate,
a proposito hai mai visto uno del mio calibro
su qualche soprammobile?
a me spesso è capitato osservare
primavere esplosive della tua specie
imbalsamate in bella mostra in lussuose dimore
-All'udir tali parole il pavone
si tuffò fulmineo in una pozzanchera
e quando assunse aspetto di lercio cinghiale
proferì...a volte la bellezza divora riflessioni
e si fa bandiera di futilità assoluta
-Da quel giorno fece sempre bagni di fango
per acquisire qualche saggezza e nominò
suo maestro l'asino
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Da:Soste Precarie
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correzione:pozzanghera

il 14/09/2008 alle 01:45