PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/09/2008
“Attraversò di corsa il lungo viale
e mille le goccioline, giocavano
tra i capelli ormai arruffati

l’asfalto bollente accoglieva
passi molli
lo zainetto quasi riverso sulla spalla
respirava con il battito veloce
del bimbo impaurito


Come istrici con lunghi aculei
piccoli mostri tra acuti ridolini,
elogianti cantilene, con infami promesse

E nella sofferta consapevolezza
della unicità del diverso,
desti tutt’ora gli amari ricordi

e appendi gli specchi opachi alle pareti,
basta una piccola luce fioca
ad illuminar il viso,
allora sorridente
nasce un uomo”


Note: dedicata a un caro amico
* E’ successo e succederà ancora: non e’ raro che i nostri
piccoli subiscano dai compagni, umiliazioni, ingiurie e maltrattamenti;
il branco a volte prende vita tra i banchi di scuola; il dialogo aperto
e sincero e’ l’unica arma che possiedono gli adulti per estirpare queste squallide forme di prevaricazione*
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*Certo, l'esempio e' logicamente implicito,
coadiuvato naturalmente dai fatti, e' vero
anche che molti genitori irreprensibili, sotto ogni
aspetto, demandino ad altri le attenzioni "emotive"
dei figli, perché troppo presi, vuoi dal lavoro, vuoi
dai mille impegni; i risultati possono essere spiacevoli;
che la famiglia e le esigenze siano cambiate e' un dato di fatto... causa/effetto.
Grazie per le tue acute considerazioni
Summertime

il 05/09/2008 alle 11:35

E' un dilemma infinito...
Branco = Maltrattamenti
Genitori = Figli
Educazione = Scuola
ecc.
ecc.
La tua poesia tocca in questo momento il cuore di una bambina che a suo tempo subì piccoli maltrattamenti: la donna di ora, cresciuta, comprende quanto siano stati inezie...
Ma, ahimè, pesano ancora.
A mia figlia adesso insegno a essere forte a al tempo stesso leale e "buona".
Credo nella famiglia: famiglia che il nostro Stato è il primo a disgregare...
Bella lirica.
Un bacio.
Pau

il 05/09/2008 alle 11:36

*Cara Pau, l'argomento tocca
mille sfaccettature..
Si cresce, molto viene ridimensionato e sdrammatizzato; ma certe angosce, paure
persistono..se siamo noi i primi amici dei
nostri figli, i loro confidenti sicuri, si sentiranno
davvero amati e considerati..
Ti ringrazio di cuore

Un bacione Summer

il 05/09/2008 alle 12:14

Mi sembra molto ben scritta. Però ritengo che il fenomeno del bullismo sia indirettamente e inconsapevolmente alimentato anche dalla mentalità dei genitori che spesso si gloriano delle spacconate dei loro figli. Ad esempio, ricordo che una sera in pizzeria, un papà si beava che il figlio di circa 4/5 anni pronunciasse ripetutamente e scioltamente parolacce a tutto spiano. Non solo il papà rideva a crepapelle, ma incitava gli adulti seduti vicino a lui a fare altrettanto. Mi chiedo: se i genitori non sono i primi ad educare, riprendere e suggerire comportamenti irreprensibili, chi dovrebbe farlo al loro posto? La scuola, o gli amici dei loro figli? Saluti, Fabio.

il 05/09/2008 alle 14:33

*Hai assolutamente ragione, a me
é capitato di assistere a un episodio molto
similare a quello da te descritto, evidentemente
non sono casi isolati; basta pensare ai tanti
imbecilli esaltati che vanno allo stadio, per
far tutto tranne che guardare la partita...purtroppo
anche questi hanno figli e non oso immaginare i
tipi di discorsi e di chiamiamola educazione, impartiscono loro..
non si nasce violenti..lo si diventa.
Alcuni insegnanti sensibili e
coscienziosi cercano di colmare le varie falle,
a volte con successo, ma altre, sono costretti alla
rinuncia da chi rema loro contro..
Ti ringrazio per il tuo attento apporto

Summer

il 05/09/2008 alle 17:18

Poni sul tappeto un problema interessante, da affrontare con molta delicatezza nei confronti di chi lo subisce, e col pugno forte verso chi consuma atti di violenza in forme diverse, allo scopo di sottomettere e di umiliare i più deboli.
Da sempre i cosiddetti bulletti compiono giochi amari nei confronti dei ragazzi più insicuri.
In certi ambienti è quasi un rito che avviene sotto gli occhi di tutti, un dèjà vu che molti cercano di minimizzare, dicendo la stupida frase "è solo un gioco che aiuta a crescere più forti".
Invece, è già un grosso seme di violenza che può diventare una pianta malefica, e che per tale motivo va sradicato, fin dal nascere, da tutti coloro che ne sono a conoscenza.
Al bando i sorrisini di compiacenza dei genitori, l'indifferenza del passante o il lassismo degli educatori, occorre tessere una fitta rete di attenzione per certi comportamenti deviati e devianti, ed ognuno deve farsi garante della protezione e della crescita dei ragazzi, senza affidare deleghe ad altri e senza sottovalutare il problema.
Grazie, per avermi dato l'opportunità di fermarmi su un argomento che mi sta molto a cuore.
Un abbraccio, mati.

il 06/09/2008 alle 00:42

*Cara Mati, la tua esamina e' come sempre perfetta..parole che bisognerebbe riportare
a caratteri cubitali, e non stancarsi mai di ripetere
a chiunque..come ha sottolineato Paula, lo Stato e' mancante, come direbbe Totò "e' mollo" e non usa "il pugno
forte" verso chi consuma nauseabondi atti di violenza, figuriamoci la disattenzione verso i cosiddetti bulletti..
Grazie di cuore a te, affettuosamente Summer

il 06/09/2008 alle 09:36