Il sapone eroso nelle nostre mani
intrecciate in colpevoli
indugi
Le pareti di rosa smaccato
e scarti di polvere sul mobilio.
Il rosso del vino nell’afa
già colma di dubbi pensieri.
Il fluire della risacca
a blandire cortine di desideri.
L’aura di menta sul collo,
dell’ambra il madore disceso
da ogni scorcio di pelle.
Il fumo del treno che infittì
di domande
un sermonico abbraccio.
La resa di quel maggio stanco,
tra le aspre mareggiate
di uno oceano infranto.