il viaggio
Treno in corsa ,sfrecciante, instancabilmente andante,
paesaggi che scorrono, sfuggenti ineluttabilmente
intrisi di storia.
assorto, teso ad uno sguardo quasi assente medito,
la cabina priva di compagnia con me solo un tenero gatto, le cui fusa m'aggradano ,mi distraggono da un lungo viaggio,
il perpetuo e ridondante suono delle rotaie inducono la mente a ricordi fanciulleschi, profumi, urla di bambini in allegra e distratta armonia appagandomi l'isperato desiderio di rivedere ciò che lasciai. Il dì è quasi culminante ed io in trepidante attesa fremo,
in cor mio nostalgia rinsale quasi volesse rinnegare ciò che fù, ascolto il sovente fischiettar di un treno in festa , siamo vicini ,ecco il viaggio è giunto al capolinea.
Fermo in stazione, sollecitante treno ad un presto andare, ed io con sguardo smarrito vado a rimirar una delineante figura che possa esser a me cara.
in lontananza un uomo, fermo, irto poggiatosi ad un vecchio e ricurvo bastone il cui avanzar lento mì invase un rigore che avevo perso con gli anni, riconosco mio padre, colui le cui speranze avava riposto in un giovane che allora accarezzava le difficoltà di una tera assai provata,
orgoglioso di un ritorno compito lo abbracciai e lo resi trionfante.