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Pubblicata il 19/08/2008
Il Cinese salutò
scettico l’uomo bianco
rallentò il passo
e rispose con ritardo

Ci vedono tutti uguali
e il mio amore Svedese
non potrà mai veramente amarmi
in un abbraccio
vede tutta la Cina
e noi siamo in tanti
milioni di milioni
in una sola identità visiva

Andò da un chirurgo
si fece allungare il naso
e due caverne sopra gli occhi

Colorò i capelli color grano
..tornò dalla ragazza
e questa quando lo vide
...più che un finto Europeo
posso averne uno vero
perchè sei stato così malvagio
da cambiare ciò che io vedevo?

Il Cinese tornò a casa
..figlio mio disse la madre
ti ebbi con infinita gioia
e tuo padre con orgoglio
a vantarsi della tua somiglianza
e tu ora fai di tutto per sembrare
un figlio della colpa
per noi e la tua terra

Il Cinese si guardò allo specchio
e non si riconobe
capì che per il mondo
in mille posti
tra mille sbarchi
aveva perso la sua anima

Forse era lui
lo trovarono in mare
i pesci avevano visto
solo una carne che non si poteva
più sprecare
e il volto la parte più spoglia
per cominciare
a incantare la fame
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Da:Normalità incondivisibili tra maschere clonate
www.santhers.com
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la perdita di identità,
la spersonalizzazione attuata dalla società conformista nei confronti di tutti,
e in secondo piano l'importanza data all'esteriorità dal nostro tempo: il totale disinteresse per "l'anima" intesa come ciò che è dentro oltre le "personae"...vi ho letto questo...credo sia importante cantare di queste cose...finalmente magari cantando i temi del nostro tempo riusciremo a dare una forma a questo secolo vuoto...

il 19/08/2008 alle 16:25