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Pubblicata il 11/08/2008
Ricordi quella panchina, dove tu stanca e con la testa china mi chiedesti di sedermi. Ricordi il tuo viso appoggiato sulle mie ginocchia, guardavi il vuoto e il tuo corpo disteso per riprendere fiato. Ricordi le carezze delicate sui tuoi bei capelli lunghi e ondulti. Ricordi i colori del sole sull`acqua del lago, il canto degli uccelli e le risate dei bambini e in un momento il silenzio a spezzare l`incanto.
Ricordi la magia di quel momento, il tramonto rosso spento. Ricordi che ti sei addormentata, abbandonata nel silenzio. Poi quando ti sei svegliata:"tesoro da quanto tempo siemo qui così?" Da sempre è che non ce ne siamo mai accorti". Guardandoci negli occhi, i nostri occhi d`argento...non ci lasceremo mai, mai e poi mai.
E ora, che si risvegliano le rose, non riesco a capire come abbiamo fatto, amore, a scivolare nel fiume e non riuscire più a nuotare. Se riesci a prenere la mia mano, svegliami tu da questo incubo perchè non ho più la forza
e non lo sopporto più.

by Andre's
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bella e intimamente profonda..
la forza per risalire si deve riuscire a trovare..la troverete insieme.
Ciao
Klavier

il 12/08/2008 alle 15:55

grazie per avere letto la poesia..un baci.Massi

il 13/08/2008 alle 10:56

bravi....ahahahah

il 13/08/2008 alle 10:56

triste quando l'amore diventa solo un ricordo...
succede perchè diamo per scontato di saper nuotare... poi nel fiume scivoliamo e ci rendiamo conto dello sbaglio, troppo tardi
ciao olly

il 13/08/2008 alle 16:16