Poesia bella e ardita.
Una volta definii le prositute: le amanti dei poveri.
Tra le loro braccia, infatti, un uomo qualunque, solo, povero, trascurato da tutti (un accattone, insomma) realizza, se pur per un attimo, il sogno di quanti possono avere delle braccia e una bocca che li prenda per amore quando ne hanno bisogno.
Già.
Quante donne approfittano di questo, mia cara!
E' il maschio ad aver bisogno dlel'amore e del calore di una donna e non il contrario!
E per questo, è disposto a pagare qualunque prezzo. In termini di denaro, per una prostituta. Con tutto se stesso (quindi anche col denaro, che non diventa il pretium scleleris!!) con la donna del cuore!
E si paga tantissimo pur di averla!
E poi. Se se abbandonato come un cane, con la prostituta fa parte del gioco e del rapporto e non hai nulla da recriminare e recriminarti.
Altrimenti.........!
E' una poesia che fa riflettere.
Brava
N.
Caro Edo quando ho scritto questa mia pensavo a quelle poverine che ingannano con il miraggio del lavoro qui in Italia ragazze povere e semplici che hanno bisogno di soldi per campare famiglie numerose.Le altre sono responsabili del proprio destino quindi per loro nessuna compassione!
Non stancarti in riviera e divertiti.
Un abbraccio
Elisabetta
Concordo solo a metà non trovo giusto il fatto che queste ragazze siano costrette con la forza ogni uomo che ci va dovrebbe riflettere su quante botte prendano queste ragazze per soddisfare le loro voglie.
Un abbraccio
Elisabetta
Non generalizzare.
La situazione, oggi, è cambiata parecchio.
Ciao
N.
Io in questa mia pensavo a quelle schiave di aguzzini che le mettono il guinzaglio al collo e non le lasciano e se non fanno ciò che dicono loro son botte e torture a volte le sfregiano permanentemente sia fisicamente che moralmente.
Poi come ho già detto ad Edo ci sono le altre ma di quelle non ho compassione.
Un abbraccio
Elisabetta