PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/08/2008
Nella notte, la dimora dalle ossa di cemento,
assume connotazioni di sequoia:
le sue radici si estendono all'infinito,
come liane sotterranee
e si nutre dei miei sogni
e dei sogni dei miei figli
e dei sogni di coloro
che prima di me, in essa
hanno dato corpo ai sogni.

I sogni degli uomini producono energie
di cui si sfamano gli spiriti
custodi di tutte le case,
di tutte le ere,
fin da quando l'uomo
cominciava a sfogliare
le pagine della genesi
e imprimeva il sigillo del suo pensiero
sul papiro della storia.
***

***

Al mattino
è una lepre
inseguita da battitori del tempo
in attesa della grande caccia quotidiana.
Le sveglie, sollevano le loro ciglia
emettendo segnali diversificati
che scacciano il sonno, impigliato
in una tagliola di percalle.

***

Quando viene ad abitare un figlio nuovo
la casa si adorna il petto con un fiocco di raso,
come una giovane donna cosciente di seduzione.
Il vagito del bimbo
è un richiamo d'amore ineludibile:
Le pareti (nurse di tufo e d'intonaco)
cantano, in risposta, nenie antiche
chinandosi intorno alla sua culla
come ninfe intorno a un narciso
sbocciato nella conca di una fontana.
E quando il piccolo sovrano s'addormenta,
la casa sussurra parole d'amore
e canta, a boccachiusa,
ninne-nanne di Brahms.
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Continuo a seguirti. Ciao. L'orco.

il 04/08/2008 alle 13:21

grazie orco gentile, un saluto, anna

il 04/08/2008 alle 13:57

Molto bella Anna, il finale è veramente sognante e prende! E' un piacere Leggerti! Waldo.

il 04/08/2008 alle 23:25

grazie Waldo..un saluto.anna

il 05/08/2008 alle 15:16