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Pubblicata il 27/07/2008
Tra cielo e radici
strappato dal tempo
in caduta apatica
strafatto di vento
esplose
sicuro come una vertigine bianca
deciso come una grondaia in tempesta
o come l’occhio pestato dalla rabbia della grandine in lotta contro la gratitudine
in una ruggine antica
un ruggito scavato
tremendo rimedio
dolce equilibrio patetico elettrico
sfrontato negli occhi
come un alveolo in fiamme
un ventricolo blu
rincorre il traguardo
trasudando le rocce
con le forbici in mano
sadico come un arancia
esultante come una anguria di piazza in frantumi salati
riservato come un albergo tagliato o una puttana in coda dal macellaio il mercoledì pomeriggio
risalite le grida
riavvolgete le lacrime
rispondete al verde catrame
oggi c’è un sapore che esplode
incurante delle spie lunatiche
che lo attendono agli angoli come bave di lumache armate di tenaglie spinate
oggi c’è un sapore nuovo che esplode
è l’ultima ottava prima del ghiaccio
è il tornante della tragedia sfrangiata
un cieco ha sognato di assaggiare un colore
e le labbra gli fremono ancora
come quando un sogno vi chiude dalla parte sbagliata
annusate chi ride
riassumete i dettagli
scartate le vostre lingue vetrate
il buio è un cancello da aprire
il rosso un pesce d’aprile
anarchia del cellophane
scardineremo la vita
spargendo la brace
tra cielo e radici
strappati dal vento
sfidando la cenere.
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un incedere di immagini tutte da rivedere, afferrare e scoprire.
sempre un gran bell'effetto
rst

il 28/07/2008 alle 10:45

assolutamente visiva.
un sorriso

il 28/07/2008 alle 17:36