PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/07/2008
Quel giorno
mi verrai incontro sull'ultimo sentiero
forse assomiglierai a mia madre
o alle perdute sembianze di te
piccola mia
forse avrai i capelli sciolti sulle spalle
come la prima volta che ci siamo conosciuti,
forse profumerai dell'oro della Giovinezza
cercherai di sedurmi perché non abbia
nessuna paura,
ALLORA
porterai via con te un vecchio cadente
che da tanto tempo non crede più alle fiabe
che fatica nel capire i miracoli
che non vuole più saperne di libri e dottrine
fatti da uomini spergiuri
di trattati, costituzioni, diritti dell'Uomo
e dell'Infanzia
nella Libertà, Fraternità, Egualità calpestate
e stracciate
ADESSO
credo soltanto nel Dolore che spacca il cervello,
nel pianto di uno di quei bimbi
uno degli ultimi che non hanno da mangiare
né una medicina,
nel sacrificio e nel bene immenso come l'Universo
di una mamma,
nella disperazione e nel singhiozzare d'un vecchio
abbandonato e rifiutato dal mondo.
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Caro Gianni, ogni tuo ritorno su Ph è segnato dalla tua voce vibrante di malinconia, ma è la realtà che racconti in poesia, quella che da tempo è divenuta pungente, spigolosa, e che ti riporta con rimpianto all’età felice in cui eri capace di appendere il cuore ad un filo lucente come falce di luna.
Tante cose sono cambiate in peggio, il dolore bussa alla porta dell'umanità, senza possibilità di appello, e tu lo senti forte nel tuo petto.
La sensibilità che ti caratterizza è davvero grande e ti avvicina alla tristezza di quanti soffrono.
Un abbraccio, mati.

il 23/07/2008 alle 00:16

Come sempre,nelle tue sentite poesie esprimi tutto il dolore che rinchiudi in te e percepisci tutto il dolore che c'è nel mondo e al quale in minima parte possiamo rimediare.Cominciando da quelli che ci sono vicini.Con affetto.T

il 23/07/2008 alle 08:09