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Pubblicata il 16/07/2008

Non so chi dei due fosse più vecchio
tra lui e la vecchia seggiola di legno,

gli occhi ormai spenti,
nascosti dalle grandi lenti nere,
e tra le mani il suo bastone bianco.

La pipa gli pendeva tra le labbra,
senza peso,
e il fumo si perdeva
tra l'odore di tabacco e della sera.

Mi avvicinai porgendogli
un saluto : buonasera;

lui si voltò ,sembrava
quasi mi vedesse

mi fece cenno ,disse
di sedermi accanto
a lui,
era felice,

incominciò a parlare
a raccontarmi,

sentivo la sua voce
che cambiava svelta tono
scandiva le parole
e spesso poi si soffermava
a ribadire

diceva dei suoi tempi,
mi parlava del rispetto
di tanti pochi soldi
ma di tanti veri amici,

di quando il grano era
veramente grano
e i fiori profumavano
fragranti

dell'aria che si respirava
pura, pura per davvero,

e......................,

poi con un tono greve
di rammarico e rimpianto

mi disse : sai non torneranno
più quei tempi e te lo giuro

non ho rimpianti
ormai per i miei vecchi
occhi.

Vedo quello che voglio
con il solo mio pensiero.

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stasera trovo davvero poesia in queste parole, sarà che certe cose si ricordano così volentieri.
come questa tua immagine: a tutti è capitato di sedere accanto a qualcuno saggio da voler ricordare.
bella
rst

il 17/07/2008 alle 00:50

BELLA, Igress..i vecchi del mio paese
sostano su panchine sverniciate
dipanando gomitoli
di memorie..mi hai fatto ricordare una mia vecchissima poesia..

Grazie e ciao. anna

il 17/07/2008 alle 07:41

un racconto in versi.
Ma molto intriso di verità profonde.
Piaciuta
Un caro abbraccio.
N.

il 17/07/2008 alle 21:20

grazie Reset gentilissima ,ciao

il 18/07/2008 alle 06:13

quale ? Anna ,fammi sapere,grazie Ciao

il 18/07/2008 alle 06:13

grazie carissimo Prof,saluti

il 18/07/2008 alle 06:14