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Pubblicata il 10/07/2008
Migrazioni d’un pensier, che a me lontano sfugge,
correr dietro di esso per ghermirlo ed incatenarlo,
in più salde memorie.
Cassetti aperti, nella grigia materia,
ove riporre ricordi di fanciullesca vita.
Perduto sapor di giovani labbra sfiorate,
in bacio appassionato,
riaccendon soffocate fiamme d’amor.
Divina concezione di essere volubile, fragile e delicato,
donna che amasti, donna, tu che cercasti nel tranello l’amor mio,
perché hai rubato codesto pensiero, migrato per te, e custode di immagine tua.
Cancella il ricordo, l’amore è spezzato, il pensiero ormai è defunto e migrato,
la mia gelida mano raffredda l’ancora caldo cuor.
Tardi è ormai per sibilar lamenti,
tardi è ormai per afferrar pensieri migranti.
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Un'altra bellissima poesia con sapore di tempo passato.Non è mai tardi per i pensieri e per i sogni.
Un bacio.

il 11/07/2008 alle 14:51

grazie, quando l'ho scritta ho visto una luce blu
eeheh,

saluti elf.

Fc.

il 11/07/2008 alle 20:23

Migrazione di pensieri
ove hai riposto ricordi di fanciullesca vita!
Ciao amico di memorie antiche...
E' stato bello rileggerti. Dora

il 14/07/2008 alle 11:38