PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/08/2002
Persone legate da una stessa idea
cercano una certezza
che non riescono a raggiungere
perché troppi ostacoli limitano la loro mente
che non crede più nei sogni
ma nei giorni che passano lenti
come beduini nel deserto,
un miraggio perfetto
creato da nebbia di periferia.

Persone prive di immaginazione
che guardano senza domandarsi cos'è il sole,
persone incapaci di amare
che guardano senza domandarsi cos'è il mare.

Limitatamente pensare
a niente di importante
sette giorni su sette,
limitatamente pensare
a niente di interessante
ventiquattro ore su ventiquattro,
limitatamente pensare.

Persone schiave della stessa idea
prive d'ogni certezza
incassano come pugni nello stomaco
sogni che non si realizzano
e giorni che passano lenti
come ombre di cammelli nel deserto
ma è solo l'effetto di un'insegna al neon
di un bar del centro.

Persone che non trovano risposte
perché non si fanno mai domande,
persone in contraddizione
che hanno paura di cambiare.

Limitatamente pensare
a niente di importante
sette giorni su sette,
limitatamente pensare
a niente di interessante
ventiquattro ore su ventiquattro,
limitatamente pensare.
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Complimento migliore di questo non c'è.
Grazie.
AirBag.

il 07/08/2002 alle 22:19

Grazie del tuo commento
che arriva dal mare come una brezza.

Grazie.
AirBag.

il 07/08/2002 alle 23:48

Il mio primo libro s'intitola COMUNQUE VADA.

Grazie.

il 07/08/2002 alle 23:55

E' per quelli come te
che il cuore è sotto la sabbia dell'ignoranza
ma forse non meriti neanche una risposta
quindi scusa se ti rispondo.
AirBag.

il 08/08/2002 alle 12:14

Nomen omen!
Nemo.

il 08/08/2002 alle 13:19

L'ignoranza di cui parlo
è che Chiambretti
ha detto Comunque vada sarà un successo
e non un cesso come dici tu.

Non m'interessano
i tuoi commenti carichi di acredine.

AirBag.

il 08/08/2002 alle 20:45

Nomen omen!
Ma che vor dì?

AirBag.

il 08/08/2002 alle 20:46

Tu devi tradurti!
Mi auguro che a casa abbia un vocabolario.
Ci vorrebbe uno latino-italiano. Lo so che è difficile. Ma in una loggia poetica non dovrebbe mancare!
Il termine da me adoperat, ormai è gergale. Anche un bambino delle elementari sa cosa vuol dire ciò che ho detto: il suo significato e il suo significante.
Scusa!
Ma uno che ha tante letture come te, noto alle cronache letterarie, Mecenate della cultura, frequentatore di salotti letterari, dovrebbe essere una persona colta e educata e non rispondere da "carettiere de Roma".
Un gradiente di civiltà appare necessario e a un poeta gli è ontologicamente impossibile non usare parole raffinate della propria lingua, spaziando dalla letteratura alla filosofia, dai concetti matematici (infinito, tanto per intenderci) all'effimero del quotidiano transeunte.
Ti sembra?
Spiegartelo, è arrecarti una offesa e dileggiare la tua profonda cultura.
N.

il 09/08/2002 alle 11:05

A quale nomen ti riferisci
e che significato gli associ?
io non so ancora cosa vuoi dire
spiegamelo
e perchè hai il dente avvelenato
nei miei confronti?
Non l'ho mai avuto io con te.

AirBag.

il 09/08/2002 alle 12:15

Mi riferivo, semplicemente, al titolo della tua poesia.
Basta.
Non mi sembra che abbia io il dente avvelòenato con te, anche perchè non l'ho mai avuto con nessuno.
Tu, forse, in tutta coscienza, puoi dire di non avere.......... il dito avvelenato?
Le cose che penso, le scrivo,
Leggi, ad esempio, la mia poesia di oggi che, stranamente, è quella del giorno!
N.

il 09/08/2002 alle 17:25