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Pubblicata il 06/08/2002
Deserto,
come terra rossa
bruciata da ardenti soli.
E la mia pelle brucia
nel vento infuocato.
E la mia anima arde
in quet'arsura infinita.
Intorno a me
montagne di sabbia,
colonne d'eterna incertezza.
E nei cieli non nuvole
ma ampi orizzonti di fuoco.
E venne tempesta di sabbia
a bruciarmi la gola
consumare ogni piccola goccia.
In un vortice di fuoco
i sensi m'abbandonano,
ormai perdo la vista..l'udito...
E mentre nel sogno buio
ricerco una fioca luce reale,
sento rumori
vedo bagliori.
Predoni dai lunghi mantelli,
d'oro cammelli rivestiti,
e davanti o in lontananza
canti d'antichi splendori..
Dal buio, colori, spirali
e il mio sentir vacilla.
Or non distinguo più
dov'è la mia essenza
se di miraggio vidi finzioni
se di tempeste di sabbia
serbo ancora frastuoni.
Ma del mio confuso ricordo
or non so esser giudice.
Perchè di oasi o miraggio
tu fosti celeste visione.
Nel fuoco,
scintille svanirono
plasmando elementi di vita
La sabbia divenne mare
confusa o forse tradita
da quel sogno
in cui adesso ancor vivo.
Sol che invece d'un deserto d'Amor
or sogno una azzurra distesa infinita.

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