Non ricordo bene la data , credo fosse il 1994, euforico ed emozionato entrai in un negozio
Omnitel,allora non erano ancora Vodafone, mi avvicinai al banco di vendita ,un grande tavolo
dove sotto una lastra di vetro erano esposti una decina di modelli di cellulare.
La commessa con un fare gentile e con un sorriso che le tagliava quasi il viso s’avvicinò
e mi chiese : in cosa posso esserle utile?, ed io ,un cellulare ,vorrei un cellulare. Il primo cellulare
è come il primo amore, non si scorda mai. Scelsi il modello ,mi pare un M……., non ricordo la
sigla , ricordo che con un notevole sforzo lo presi in mano , era notevolmente grande , sembrava
avessi in mano una cabina telefonica, aveva i tasti così grandi che ci volevano due dita per pigiarli
ed era fatto interamente di plastica, sembrava un giocattolo, lo girai e rigirai , poi estrassi l’antenna
sembrava non finisse mai , era lunga ,di un orribile materiale plastico e tutta storta, tanto lunga
che credevo dovesse arrivare a toccare il ripetitore, comunque mi piacque, chiesi il prezzo ed alla
risposta quasi svenni , mi appoggiai ad una sedia e chiesi se avevo sentito bene, unmilione e quattrocentomila, ci pensai un attimo ma la voglia di possederlo era troppo pressante,lo comprai.
Chiesi delucidazioni su come usarlo, sulle funzioni e sul tempo di attesa dell’attivazione.
Uscii con quel ingombrante fardello arrivai a casa e lo misi sotto carica ,la batteria bisognava caricarla almeno per una ventina d’ore e durava si e no venti minuti , non ricordo bene quanti giorni
passarono , tre forse quattro, finalmente l’agognata attivazione era attivata ,mi arrivò un sms
di conferma, ero pronto per la prima telefonata ,per riuscire a farla dovevo spostarmi continuamente
in ogni angolo della casa e la linea era talmente balbettante ,sembrava volesse prendermi in giro,
comunque nell’arco di pochi mesi riuscì finalmente a fare una vera telefonata .
In inverno ricordo che in qualche modo, non so perché ma quasi mi vergognavo di possederlo,
riuscivo a nasconderlo nelle tasche del cappotto, ma in estate diveniva un problema, i suoi 30 cm
di lunghezza e quasi 2 kg di peso non erano mascherabili. Comunque mi è rimasto un bel ricordo
se penso che oggi sono talmente piccoli da confondersi nelle tasche, credo sia vero;
il primo cellulare non si scorda mai.