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Pubblicata il 04/08/2002
mi rammento ancora dei

profumi intensamente penetranti di aranceti

mandorlo in fiore e di zagara imbalsamata dal

dal raggiante sole estivo,

dei contadini e contadine in abiti sgargianti di festa,

delle giovani donne dalle voci melodiose che

cantavan lode a maria,

del profumo di sale prodotto dagli effluvi del mare

vicino,

del canto del carrettiere sotto la sferza solare,

degli splendidi palazzi normanni adornati da

luminarie e slendidi drappi a festa,

e di te dea ambulante,

venere scesa dall'olimpo

ricordo ancora il tuo viso ancor non so se di

ragazza o donna maritata,

i tuoi fianchi voluttuosi e il tuo seno dolce cuscino

naturale,

furono preda della mia dolce lussuria

amuri, amuri,

che vita duci eri.












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