mi rammento ancora dei
profumi intensamente penetranti di aranceti
mandorlo in fiore e di zagara imbalsamata dal
dal raggiante sole estivo,
dei contadini e contadine in abiti sgargianti di festa,
delle giovani donne dalle voci melodiose che
cantavan lode a maria,
del profumo di sale prodotto dagli effluvi del mare
vicino,
del canto del carrettiere sotto la sferza solare,
degli splendidi palazzi normanni adornati da
luminarie e slendidi drappi a festa,
e di te dea ambulante,
venere scesa dall'olimpo
ricordo ancora il tuo viso ancor non so se di
ragazza o donna maritata,
i tuoi fianchi voluttuosi e il tuo seno dolce cuscino
naturale,
furono preda della mia dolce lussuria
amuri, amuri,
che vita duci eri.