PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/05/2008
Concepisco, partorisco
Allatto, cresco
Incubi e paure.
Macabri ectoplasmi
Del mio essere
Che vaga in una junglica natura
Macabra ed assassina
Nel padiglione ginecologico
Della Solitudine.
E come Cronos
Li divoro.
Ma soccomberò.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

..alzi la mano chi non ha paura di ciò che è vivere..forse gli incoscienti o i pazzi..o i mistici..sempre che ce ne siano ancora oppure fanno parte delle due categorie precedenti?

il 23/05/2008 alle 22:16

La natura non va sfidata, va vissuta per quello che è! Non basta una vita per interpretarne un pò e pure, c'è gente
che non sente niente.
Di che "cazzo" (quanno ce vò)vivono Dio solo lo sa!
Cio
ziogianni.

il 23/05/2008 alle 22:17

queso succede nella nostra società cosidetta..moderna, evoluta, perchè predomina L'EGOISMO
ciao
olly

il 23/05/2008 alle 22:49

Un commento complicato su una lirica semplice: il destino ci cogli impreparati per affrontare momenti difficili.
I mistici sono pazzi (secondo me); i pazzi (e gli incoscienti) sono visionari della verità.
Dentgro di noi è nascota ogni sublime verità.
Grazie del commento.
N.

il 23/05/2008 alle 22:51

Caro ziogianni...
Uno scritto, il mio, difficile anche da accettare.
Digerire prima il proprio essere (autofagocitandosi) per espellere scorie inutili e trattenere sublimi inferenze divine.
Così la penso.
N.

il 23/05/2008 alle 22:53

... degli altri.
Ma non in me.

il 23/05/2008 alle 22:54

sarà freudiano, ma junglica inizialmente l'ho inteso come "di jung"
e non era male come contrasto all'individuazione di sè..
visto il parallelismo a crono, generatore e divoratore, non ci stava male
sempre molto dense le tue, da rifletterci parecchio
rst

il 23/05/2008 alle 23:10

Infatti...
Gli archetipi, anche se diversa...mente intesi, esistono.
E si intrecciano come liane o filamenti cui appendersi per fuggire la realtà.
Le mie poesie hanno sempre un solo... filo confduttore.
Oggi sono particolarmente stanco e prolifico...
Ti ringrazio del commento e di quello che affermi
N.

il 23/05/2008 alle 23:13

..non ogni sublime verità..altrimenti ci si trasforma in divino..e in noi c'è anche molto di bassamente umano..

il 24/05/2008 alle 00:08

Non in tutti

il 24/05/2008 alle 00:10

un'anamnesi profonda dell'Essere, attraverso il travaglio che va dalla nascita dell'autocoscienza alla battaglia karmica della Vita.
Un abbraccio
Axel

il 24/05/2008 alle 08:34

Hai perfettamente inteso, caro amico!
Si partoriscono anche déi, a volte...
Un abbraccio

il 24/05/2008 alle 08:43

Si lotta continuamente vedendo incubi e paure divenire adulti e spietati. Sino alla fine e in una nuova forma di solitudine ancor peggiore...forse.
Intensa!
Un grrrrrande ciao
Cesare

il 24/05/2008 alle 09:37

Grazie, Saby.
Il problema è, come sempre, in noi...
Un abbraccio

il 24/05/2008 alle 09:51
JB

Simbolica. Noto che l'idiota sconosciuto imperversa.
Ci vorrebbe un Superiore Incognito.
Ma temo che la mondizia umana che riveste il personaggio in questione non gli faccia cogliere l'essenza profumata di una vita.
Piaciuta.
J.

il 02/06/2008 alle 21:18

Grazie e condivido tutto
N.

il 02/06/2008 alle 21:46

Eccezionalmente noir...e carica di visioni a me comuni. Ancora Grazie! B.

il 19/06/2008 alle 09:29

Mi porti all'idea della contrapposizione tra luce e tenebre, tra ciò che si erge e ciò che tende al basso.
Da qui il passo è breve per giungere alla lotta diuturna che l’uomo affronta per cercare di trovare un equilibrio, sfruttando le personali capacità soggettive.
La meta ultima è un processo rigenerativo che dovrebbe riguardare la parte più nobile dell’uomo.
Un caro saluto, mati.

il 19/06/2008 alle 23:49

Ti ringrazio. Forse la poesia aveva bisogno di una limatura. Comunque è chiara l'idea.
Grazie e un caro saluto.
N.

il 20/06/2008 alle 06:53

è così, cara mati.
Ma qui è il Tempo che spadroneggia sull'uomo.
E sottravici è lotta dura.
E si ha sempre paura di non poterlo vincere mai.
Un caro saluto anche a te.
N.

il 20/06/2008 alle 06:55