La luce penetra nei miei occhi
è una luce grigia
che fa sembrare il parquet
morto, non il legno vivo che conosco.

Sento la pioggia che scrocia sul lucernario
del corridoio
dela mansarda.

Sola
sono sola in questo piano
una casa troppo grande
per tre persone.

tre camere da letto
due bagni
cucina
sala da pranzo
garage
due corridoi

Sono le sei di una domenica mattina
nulla si muove
ogni cosa è immobile
neanche il rubinetto gocciola!

Non riesco a stare a letto
troppa energia
ereditata
da troppe persone

Mi cambio e non mangio
esco di casa
piano
per non svegliare
i miei genitori
e Mirabello
(Mìra àl bèll
o
Mirabello Ferrarese,
come preferite)
si stende davanti a me
e mentre attraverso le strade
dormienti
con l'ombrello
saltellante
l'odore
di pioggia
caduta
e di erba
umida
e di letame
dolce
mi colpisce.
Odori conosciuti.

Prendo l'argine vecchio
e un gatto mi fissa dubbioso
si struscia sui vecchi jeans
lo accarezzo con dolcezza
due fusa in cambio di un po' d'affetto
"Va bene
non chiedo molto"
sembra che lo dica
come se lo avesse dimenticato
poi salta per andare verso il vecchio giardino.

Io lo seguo e lo perdo
mi ritrovo fra i pioppi.
Avanzo nella terra umida
e scivolo nel fango.
Non cambia niente
molte ginocchia ho sbucciato
e tante caviglie ho slogato
qui
nel'odore di terra
umida
calda
allo stesso tempo.

Mi ritrovo a tenuta Sessa
e i pereti portano ricordi
dolci e amorosi.
Sorrido dell'amante cittadino
sconvolto da me che mi butto nell'erba alta.

Il campo di grano
verde
lo costeggio
non voglio rovinare
il futuro pane.

Sento la ghiaia sotto gli stivali
una volta,
qui,
c'erano i cipressi.
Sono stati sradicati
da Sessa, appunto,
e ripiantati
e ora,
cipressi nuovi e bassi,
si piegano alla volontà del vento.

Entro dal retro controllando l'insalata,
oggi la si coglierà,
il glicine sta fiorendo
e Maggio è il mese delle rose.