A te
ragione del mio respiro
dopo giorni densi di parole
sui nostri silenzi
la luce si fa chiarìa d’alba.

Mi hai trovato solo
coi pugni chiusi e occhi bassi,
un muro alle spalle
e disillusioni in perfetta fila
come i giorni uguali dell’autunno.

Così mi hai accolto
e come un randagio fra le tue braccia
ti ho seguito.

A te io canto:
altro non ho da offrirti;
prendi la mia vita,
la magia di questo mio tempo
di tarda primavera,
intrisa del tuo odore.

Semplicemente esisti.
Sostanza ed essenza dei miei occhi.
Amore.
Amore che hai fra le tue mani
ogni mio giorno e luce dai senza accendere fuochi

A te che ho visto piangere
per ragioni sconosciute e fragili
le stesse che ti danno la forza
di nuotare verso acque tranquille
e trascinarmi in salvo.

Mi hai raccontato i sogni e
hai letto i miei
con l’arte della divinazione
e la paura dell’insondabile.

Semplicemente esisti.
Sostanza ed essenza dei miei occhi.
Amore.
Amore che diuturnamente cambi
rimanendo uguale al tuo giorno primo.

A te canto.
Mai ti piaci allo specchio
e sei ciò che vorrei:
isola tra i flutti,
orizzonte dei miei ritorni.

A te sola andrà il mio canto ultimo.

Proprio a chi ha aperto una strada nuova al cuore:
e due giovani vite la stanno percorrendo
ancora ignare.